Il sangue matto di Lucrezia Lerro Il sangue matto di Lucrezia Lerro

Il sangue matto di Lucrezia Lerro

il sangue matto di lucrezia lerro, recensioneIl sangue matto è un libro scritto da una donna, Lucrezia Lerro, che racconta storie di donne. Donne che si trovano ad affrontare ogni mese l’arrivo delle “rosse”. Qualcuna di voi si chiederà: “E dunque? Le mestruazioni le abbiamo tutte! Quale mistero insondabile racchiude e svela questo libro?” In realtà, le protagoniste di questi racconti soffrono di “PMS”, ossia la sindrome premestruale. Che non è solo una sigla, ma è un vero e proprio disturbo che affligge molte donne in età fertile e che si manifesta una settimana circa prima del ciclo con sintomi che possono arrivare ad interferire con le normali attività lavorative e sociali . Una delle “voci” afferma che “l’unica strategia per sopravvivere e combattere la sindrome premestruale sia parlarne prima di tutto con se stesse e poi con le altre donne.

Raccontare e raccontarsi dunque diventa un modo per superare l’imbarazzo e la sofferenza di quei giorni e per capire non “cosa” è, ma “chi” è il sangue matto. È la paura di perdere il controllo, è la testa complicata delle donne, è il corpo che sanguinando chiede amore, comprensione e rispetto. Il sangue matto amplifica le paure e i complessi trasformandoli in ossessioni. Il sangue marcio rappresenta e incarna l’assenza, la mancanza: di un lavoro stabile, dell’amore vero, di un figlio, di una famiglia.

Ma il corpo femminile, che implora amore ad un uomo o alla propria madre, resta spesso senza risposte ed ecco che il disamore e il disincanto si trasformano in autolesionismo. E allora vediamo le protagoniste correre dall’analista o dalla massaggiatrice tailandese, le vediamo correre a cercare aiuto perché si sentono spinte alla deriva della vita. Ma la verità è che noi donne, tutte, attraverso le nostre lacrime rosse chiediamo amore, perché sappiamo bene che l’amore, quello vero, resta l’unico antidoto al dolore e alle sofferenze della vita.

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La critica

Il sangue matto è un libro che mi ha conquistata sin dalle prime pagine, è impossibile infatti non immedesimarsi nelle voci e nelle storie di queste donne. Ma da un certo punto in poi il ritmo si infiacchisce, i racconti diventano ripetitivi riguardo alcuni concetti (manca il lavoro, manca l’amore, manca la famiglia ), e tutto questo sangue e queste sofferenze psico-fisiche intiepidiscono il primordiale entusiasmo.

Condivido però appieno il pensiero espresso da una delle protagoniste: quando parliamo con altre donne dei problemi che ci assillano le sentiamo subito più vicine e ci sentiamo più unite.

Rivalità e invidia tacciono di fronte a due donne che si stringono e si sostengono vicendevolmente.

L’autrice

Lucrezia Lerro è nata a Omignano in provincia di Salerno nel 1977. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato i romanzi Certi giorni sono felice (selezione Premio Strega); Il rimedio perfetto, La più bella del mondo, La bambina che disegnava cuori, Sul fondo del mare c’è una vita leggera, tutti per Bompiani. Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti, nell’Almanacco dello Specchio, nell’antologia Nuovissima poesia italiana (Oscar Mondadori) e nel libro L’amore dei nuotatori (Pequod). Il suo penultimo romanzo è La confraternita delle puttane (Mondadori 2013). Il suo ultimo libro di poesie è Il corollario della felicità, Stampa2009, Varese 2014.

Autore: nancy di martino

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