Due di noi di Emily Gould Due di noi di Emily Gould

Due di noi di Emily Gould, un’amicizia al femminile contro le avversità

due di noi emily gouldNon c’è niente da fare, l’universo femminile è più complesso di quello maschile. Non c’è tanto da dire al riguardo se non che a distanziare le donne dagli uomini sono i pensieri tradotti in parole. Con le prime un romanzo non basta.

Emily Gould, giovane autrice americana, conoscitrice del mondo editoriale, blogger (qualcuno direbbe al passo con i tempi, qualcun altro che sta avanti) porta dentro sé tutte le caratteristiche femminili più sagge e strambe e le traspone prima in un paesaggio frenetico, materiale e assurdo, poi in un romanzo: Due di noi (Friendship, il titolo originale). Il tutto è ambientato a New York.

Le protagoniste, Bev e Amy, sono amiche, amiche per la pelle, della serie “mi conosci meglio di me”. Si incontrano sul posto di lavoro (una casa editrice). Ognuna di loro svolge una vita diversa, non vivono in sincronia ma a modo loro si supportano, si cercano e si vogliono bene.

Amy è forte e fortunata, Bev è l’instabile. Ma le cose si ribaltano quando Bev si scopre incinta (il padre del bambino ha un nome ma ciò non è importante per la madre): nello stesso momento Amy perde il lavoro e probabilmente anche un fidanzato; non accetta la decisione di Bev di portare a termine la gravidanza, né vuole accettare che la sua amica diventi madre. Bev è convinta: vuole questo figlio. Insomma nascono litigi, incomprensioni. Intorno a loro compaiono personaggi altrettanto fragili e ambigui: ricchi ma infelici, innamorati ma falsi.

Fa da contorno una New York che finalmente assume dei colori, dei profumi, si parla di quartieri e di luoghi abituali; niente appare anonimo e anche a New York ci si ritrova con se stessi. È tutta una gestione di caos, la lotta delle due. Ognuno ha il suo dramma ma poi si ritrovano genuine e belle. Il rapporto città-sentimenti è raccontato in modo delizioso e non scontato: uno dei motivi, questo, per cui leggere il libro.

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Il disordine delle due esistenze è dato da una crisi post-università. Ciò è chiaro nelle parole che riguardano Amy:

la sua vita a New York, nella forma che aveva preso da quando si era laureata, era finita. Le menzogne che aveva raccontato a se stessa sulle domande di assunzione e sulle possibilità di reinventarsi come consulente erano solo bugie, appunto. All’orizzonte si profilava un cambiamento, necessario e sgradevole come vomitare al ristorante e, proprio come un attacco di vomito, avrebbe avuto luogo che lei lo volesse o no.

Emily Gould due di noi

In foto: Emily Gould. (Ph copyright Lisa Corson)

 

Ci si ritrova con sogni diventati illusioni e la capacità di far coincidere il presente al passato diventa un traguardo da raggiungere, che diventa un ossessione se non si è forti abbastanza.  Si intuisce che questo libro racconta di Emily Gould e della sua fatica immane a diventare adulta, indipendente e realizzata.

Poi, che due donne siano amiche e passino ore a condividere le proprie esperienze, non è una novità. Ma l’argomento è trattato in modo autentico, senza shopping e stereotipi di mezzo: si scrive di empatia, di perdoni, di profondo bene, di voglia di parlare perché si sa, ci sarà una risposta. Una dimostrazione? Amy scrive a Bev:

Ti penso sempre e vorrei chiamarti. Mi succedono molte piccole cose che probabilmente saresti l’unica ad apprezzare e non so che fare di questi pensieri, di queste battute, di queste emozioni. Dovrei annotarli, forse.

Lo stile di Due di noi? È chiaro che sia lineare, coinciso e sorprendente, l’autrice è una blogger competente.

Si poteva evitare il “tvb” finale e si poteva alleggerire il senso di colpa e di maternità di Bev, dato da un’educazione religiosa che proprio non va via.

 

Autore: Francesca Ielpo

Mi laureo in Lettere presso la Sapienza di Roma, per poi continuare con una magistrale in Editoria e Scrittura. Giornalista pubblicista, mi dedico anche all’insegnamento dell’italiano per stranieri. Prima in quella città sporca e bella, ora in Turchia, dove profumo sempre di mare ma annuso la guerra.

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