Il dolore perfetto di Ugo Riccarelli
La storia
Ugo Riccarelli è solo un bambino quando sua madre lo porta da alcuni parenti. Uno di essi lo conduce fino ad una stanza che sembra un santuario: là in mezzo c’è una macchina del moto perpetuo. Riccarelli ci racconta che questo bellissimo racconto, da lui scritto molti anni dopo, forse è nato quel giorno, in quella stanza, davanti a quello strano marchingegno. E lui nel tempo ha costruito questa storia usando le parole dei racconti di sua nonna, di sua madre e di suo padre, immaginando le vite di avi che non ha mai conosciuto, descrivendo i luoghi dove sono vissuti, narrando i loro amori, i loro sogni, le loro speranze, il loro “dolore perfetto”.
L’autore
Ugo Riccarelli è nato a Cirié, in provincia di Torino, nel 1954, figlio di genitori di origini toscane, fin da bambino ha cominciato a soffrire di problemi polmonari; ha frequentato la Facoltà di Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino. Nel 1990 si è sottoposto in Inghilterra ad un doppio trapianto di cuore e polmoni che ha segnato fortemente tutta la sua vita. Nel 1995, su incoraggiamento di Antonio Tabucchi, ha pubblicato il suo primo romanzo, Le scarpe appese al cuore, nato dall’esperienza del trapianto. Nel 1998 ha vinto il Premio “Selezione Campiello” con il romanzo Un uomo che forse si chiamava Schulz. Nel 2004 ha vinto il Premio Strega con Il dolore perfetto. È morto a Roma il 21 luglio 2013 all’età di 58 anni. Nel 2013, poco dopo la sua morte, ha vinto il Premio Campiello con L’amore graffia il mondo che, per la prima volta nella storia del concorso, gli viene assegnato postumo. Nel 2014 è stata costituita l’Associazione Ugo Riccarelli con la finalità di ricordare Riccarelli sia per le sue opere sia per il suo grande impegno per la promozione della cultura.
Febbraio 10, 2015
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