Intervista a Matteo Marchisio autore del volume I figli di Tlaloc Intervista a Matteo Marchisio autore del volume I figli di Tlaloc

Intervista a Matteo Marchisio autore del volume I figli di Tlaloc

Intervista a Matteo Marchisio autore del volume I figli di Tlaloc

In foto: Matteo Marchisio

Intervistiamo nuovamente Matteo Marchisio autore di I figli di Tlaloc, secondo volume della saga degli A.R.C.A.

Con questo secondo volume I figli di Tlaloc possiamo dire che sta nascendo una nuova saga fantascientifica tutta italiana?

Buongiorno e grazie di questa bella intervista, parlare dei miei romanzi è sempre un grande piacere! Per rispondere alla sua domanda, sì o perlomeno questa è la mia intenzione. Con questo secondo volume possiamo senza dubbio dire che i romanzi dedicati agli ARCA hanno preso la forma di una saga. Mentre il primo romanzo, iniziato con un amico (Alvaro Arata), era nato come un’avventura, la cartina al tornasole del tentativo di lanciare una saga fantascientifica, l’ottimo feedback ricevuto da tanti lettori mi ha spinto a proseguire, pubblicando il secondo. Durante la stesura del primo mi ero appuntato molte possibili prosecuzioni della storia, e quindi dopo averne parlato con Alvaro ho iniziato a portare avanti la saga in completa autonomia, buttando giù in pochi mesi un numero di pagine davvero elevato.  Così durante l’opera di rilettura ho diviso le migliaia di pagine in vari volumi, cercando di puntare sull’evoluzione della storia, alternando la presenza di alcuni personaggi e lo stile delle azioni per non abbassare la suspense.

Quali sono secondo te le principali differenze fra i primi due volumi?

Dunque: il primo era nato con l’intenzione di raccontare una stria d’avventura dai tratti non troppo manicheistici, che ci permettesse di mostrare al mondo gli ARCA. Per come li ho immaginati sono qualcosa di più che una normale macchina robotizzata, avendo una dimensione contenuta e un uso così specifico che diventano un mezzo devastante solo nelle mani dei loro possessori. Gli ARCA sono l’estensione della volontà dei loro piloti, da qui anche la scelta del termine Armature e trattarli come un ibrido tra robot, aeromobili e veicoli terrestri. Il secondo raccoglie tutti gli spunti del primo in fatto di trama aggiungendo più profondità ai rapporti tra i personaggi e le loro motivazioni nella trama. I nemici non sono più i diretti avversari della loro unità, che peraltro viene anche a decadere. Di fatto il secondo narra della ricerca di significato che i piloti di ARCA fanno in una galassia ormai pervasa di un nemico ramificato ovunque anziché solo presente sul campo di battaglia.

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Questa attenzione verso i culti un po’ misteriosi nasce da qualche tua esperienza culturale o letteraria?

L’esoterismo e il mondo mistico mi hanno spesso incuriosito e parte grazie ai miei studi di filosofia e alla passione per la lettura cerco di approfondire molto questo ambito. Al di là del fascino intrinseco che simbolismo e culture ermetiche hanno sulla mia persona, nella ricerca di antagonisti ancora peggiori dei Mokter del primo romanzo sono naturalmente arrivato alla conclusione che dovessero essere membri di una setta figlia di una cultura mistica.  Una sorta di massoneria che ha appoggi e alleati ovunque e muove le dinamiche della galassia indisturbata, come se fosse la vera padrona dei centri di potere di ogni pianeta e regno. Solo questo tipo di avversari poteva effettivamente rappresentare una minaccia alla Decima robotizzata, perché non potevano essere affrontati in una normale battaglia campale. Inoltre ne ho approfittato per mostrare qualche fettina di altre civiltà, mostrando la reazione agli sconvolgimenti politici della galassia a umani al di fuori della cerchia militare dell’Armata Comune.

Sono pronti altri libri di questa serie?

Sì, e lo dico con il massimo orgoglio possibile. La serie conta ancora tre volumi in corso di revisione e uscita. Uno degli aspetti che mi ha maggiormente convinto a proseguire la pubblicazione è stato ricevere così tanto feedback dai lettori. Attraverso la pagina FB dedicata ai romanzi. Molti chiedevano una prosecuzione del primo. Aggiungendo commenti alle parti che hanno gradito più o meno, chiedendo notizie dei personaggi e inviando suggerimenti per migliorare costantemente l’Ebook. Per un emergente l’idea di avere un piccolo seguito che aspetta la nuova uscita, aiutando a migliorare perfino le piccole increspature dei romanzi editi credo sia la migliore delle soddisfazioni. Alcuni lettori hanno perfino postato piccole recensioni su siti di settore, inviandomi il link per poterle condividere!

I figli di Tlaloc è il secondo volume della saga ideata da Marchisio che abbiamo appena recensito.

Il risveglio di Pito, invece, è il primo capitolo. Entrambe le opere sono disponibili per l’acquisto su Youcanprint. 

Giannandrea Mencini

Autore: Giannandrea Mencini

Laureato in Storia, mi occupo di storia dell’ambiente e del territorio. Collaboro con alcune testate giornalistiche. Lavoro a Venezia come responsabile della comunicazione e ufficio stampa e ho scritto numerosi libri ed interventi specialistici.

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1 Commento

  1. Salve, sono un lettore appassionato di romanzi di azione e avventura e mi piacerebbe contattare per e-mail lo scrittore Matteo Marchisio. Potreste fornirmi il suo indirizzo di posta elettronica o un altro modo per rapportarmi con lui? Ve ne sarei grato.
    Cordiali saluti e buon Nuovo Anno.
    Alessandro

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