Voglio vivere una volta sola di Francesco Carofiglio Voglio vivere una volta sola di Francesco Carofiglio

Voglio vivere una volta sola di Francesco Carofiglio

recensione voglio vivere una volta sola, carofiglioVoi non lo sapete, ma io ho una vera e propria passione per la famiglia Carofiglio. Francesco e Gianrico. Per me eccezionali. Qualche mese fa mi sono ritrovata tra le mani un libro che avevano scritto insieme, La casa nel bosco, e non mi era piaciuto affatto. Ne rimasi delusa e mi sentii tradita dal loro genio. Insomma, loro non lo sanno, ma io con loro ci avevo litigato e di brutto anche.

Posso dirvi che dopo aver letto Voglio vivere una volta sola con Francesco ho fatto pace. Mi sono davvero emozionata. Non nascondo di aver anche pianto qui e lì.

È la storia di una famiglia, di una donna (Emma), di suo marito (Leonard) e dei loro figli (Jean ed Augustin) raccontata attraverso gli occhi di una terza figlia, la femmina, quella mai nata.

Adesso non immaginatevi una storia triste,
di figli scomparsi prematuramente e cose del genere.
Tranquilli.
Io non sono mai nata davvero, mai messa al mondo, mai concepita.
Ma fortemente voluta da tutti
“.

Così inizia il racconto di Violette, è cosi che si chiama, che si sarebbe chiamata se fosse esistita davvero. Violette ci fa entrare nelle loro vite, nella loro casa. Ci racconta dei suoi genitori, di come si sono amati e di come hanno messo su la loro famiglia. Ci racconta delle domeniche al mare, delle letture ad alta voce fatte dalla mamma, delle conversazioni sussurrate nel letto, della vita che passa, del tempo che cambia,una storia di come si cresce e si arriva a volere cose diverse.

Mi ritrovo a leggere alla fine non un semplice racconto di una famiglia ma la storia del mondo. In fin dei conti ciò che muove ogni cosa è ciò che desideriamo, e ciò che desideriamo non è sempre lo stesso. È il tempo che passa che ci vede passare con lui. Ci sono dei passaggi molto belli che descrivono tutto questo. Gli occhi di una figlia che non cambia mai, che rimane sempre uguale a se stessa, che non invecchia, non cresce, sono uno specchio molto crudele in cui vedere le cose. Lei rimane immobile e intorno a se tutto cambia: la disposizione dei mobili, i libri nella libreria, le mode, la gente. I ragazzi che crescono e che passano dal desiderare di vedere “gli elefanti volanti” a volere una vita, un lavoro, un amore. Violette ha la sensazione che tutto passi per un imbuto dove le cose nuove arrivano e schiacciano quelle vecchie. Se ci pensiamo un attimo è proprio così: aneliamo cose che subito dopo averle ottenute non ci interessano più perchè hanno lasciato posto a qualche altra cosa che ci interessa di più. Solo gli affetti, quelli veri, restano immutabili. Il che non vuol dire che si vivrà per forza accanto alla persona amata… vuol dire solo che quando un sentimento è sincero sarà con noi per sempre.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Roberto Venturini - L'anno che a Roma fu due volte Natale

Fanno capolino in questa storia personaggi satelliti di cui Violette ci parla perchè in un modo o nell’altro hanno avuto a che fare con la sua famiglia. Ho trovato di una tenerezza sconvolgente il solitario Octave, avventore di un bar che per non si sa quale motivo riesce a vedere la bambina e le parla. Le parla del suo amore che non c’è più. E con la sua assenza gli ha impedito di vedere una metà del mondo… quella metà che vedeva insieme a lei perchè lei se ne curava. Straziante. Teneramente straziante.

Non c’è che dire: Francesco Carofiglio ha dato il meglio di sé in questa storia. Come facevo a non perdonarlo?

Leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate. Voglio vivere una volta sola lo trovate edito da Piemme sia cartonato, che in formato ebook.

Se sei un appassionato dei libri della “Famiglia Carofiglio”, non perderti le nostre recensioni:

Autore: Egidia Lentini

Condividi Questo Post Su

1 Commento

  1. Ho letto le ceneri di angela.storia bellissima.e piena di spunti per riflettere.

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *