Il Radd pseudo-gazaliano. Paternità, contenuti, traduzione Il Radd pseudo-gazaliano. Paternità, contenuti, traduzione

Il Radd pseudo-gazaliano. Paternità, contenuti, traduzione

ines petaLa bella confutazione della divinità di Gesù in base alla spiegazione del Vangelo” è un’opera di epoca classica appartenente alla letteratura polemica islamo-cristiana la cui paternità è stata oggetto di numerosi studi e ricerche. Il saggio di Ines Peta, oltre ad offrire un’accurata traduzione dell’opera, ne studia anche la spinosa questione relativa all’attribuzione dell’autore, e ne approfondisce i contenuti sempre con molta attenzione alle fonti.

L’ipotesi avanzata è che l’autore non sia stato Abu Hamid al-Gazali, come vorrebbe la tradizione, quanto piuttosto un ex-copto convertitosi all’Islam che, attraverso l’analisi delle Scritture, tentò di confutare la divinità di Gesù. Sostegno a tale ipotesi è costituita dall’interesse che l’autore riservò ai testi del Vangelo di Giovanni che mettevano in risalto la divinità di Gesù e sui quali si impernia la sua confutazione. L’originalità di questa interpretazione dei testi evangelici, in generale, e di quelli giovannei, in particolare, sta proprio nell’evitare l’ambito polemico per tentare di conciliare  l’eredità cristiana e religione islamica.

Contenuto

Saggio di pregevole qualità, ricco di accuratissime annotazioni; precisa ed argomentata l’analisi lessicale e linguistica; validissima la ricerca delle fonti. Completa l’opera l’appendice che riporta il testo originale in lingua araba.

Saggio specialistico di grande spessore non tradisce la sua natura, tuttavia il capoverso conclusivo rimanda ad altro genere di considerazioni, da discutersi in sedi più idonee, circa la valutazione del Radd quale esempio di tentativo di conciliazione fra due grandi religioni:

“Guidata da un razionalismo basato sulla concezione islamica della trascendenza divina, che pone Dio al di sopra è al di fuori di tutto e rifiuta ogni Sua compromissione con l’umanità, tale esegesi si sforza di conciliare le Scritture cristiane con quelle musulmane e di rendere plausibile e compenetrabile nell’universo islamico i più importanti e cruciali concetti della fede cristiana, l’incarnazione e la trinità, trasformandoli in modo da rendere l’unione del Cristo con Dio un’unione di tipo morale e la trinità una triplicità di attributi. Ed è forse questo incorporarsi in vari modi della tradizione cristiana in quella musulmana ciò che di più interessante si può ricavare dal trattato: il percorso intellettuale attraverso il quale l’autore tenta di leggere il Cristianesimo alla luce dell’Islām”.

Note autore

Ines Peta è laureata in Lingue e Letterature straniere all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, ha al suo attivo un doppio titolo di dottorato di ricerca in “Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale ed umanistica“(Università di Salerno Universite de Saint-Joseph di Beirut). È docente di lingua araba presso l’Università di Palermo ed insegna presso l’Università Cattolica di Milano.

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Scheda tecnica

  • Autore: Ines Peta
  • Genere: saggio
  • Casa editrice: Officina studi medievali (collana”Machina philosophorum”)
  • Anno di pubblicazione: 2013
  • Pagine: 376
  • Prezzo: € 27,00

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Autore: Ida Tortora

Sono affetta da “libridine compulsiva”. Per questo male, dall’eziologia ancora ignota, non esistono rimedi efficaci. È in fase di sperimentazione una nuova terapia che unisce alla lettura la stesura di recensioni di alcuni dei libri letti. Ho accettato di fare da cavia, ma ho notato solo un peggioramento dei sintomi e degli effetti secondari.

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