Il buio fuori di Cormac McCarthy: dov'è la speranza? Il buio fuori di Cormac McCarthy: dov'è la speranza?

Il buio fuori di Cormac McCarthy: dov’è la speranza?

il buio fuori recensioneIn uno spazio temporale non ben identificato si svolge la vita di Rinthy Holme e suo fratello Culla. La ragazza partorisce un figlio (che non si capisce di chi è: di uno che ha approfittato di lei?, di suo fratello?) da sola, nella sua casa. Il bambino le viene sottratto, dal suo stesso fratello, subito dopo la nascita e lasciato in un bosco dove verrà raccolto da un venditore ambulante. La ragazza abbandonerà il tetto famigliare per andare alla ricerca del suo pargolo. Suo fratello farà la stessa cosa… per cercare sua sorella? per scappare dalla sua colpa alla ricerca di una vita migliore? Intorno a loro le vicende dei vari abitanti dei paesi che incontreranno, delle persone che gli aiuteranno e di una banda di malviventi che commettono crimini per la pura gioia di farlo.

Il buio… ovunque!

McCarthy ha scritto questo libro, Il buio fuori, nel 1968, sarà poi pubblicato in Italia da Einaudi nel 1997. La verità è che secondo me avrebbe dovuto chiamarsi “Il buio ovunque”. È una storia senza speranza, senza futuro. I personaggi si muovono in un mondo cattivo, a volte trovano della bontà, ma i protagonisti di queste buone azioni non fanno una buona fine, nessuno. Ho fatto fatica a leggerlo: è triste e demotivante. Non si capiscono i sentimenti che muovono le azioni, non si capiscono neanche i motivi, le storie. Non si capiscono i personaggi e spesso non si capisce neanche come facciano ad arrivare dove vogliono arrivare. Non c’è nesso, filo logico. Francamente se non fossi stata incuriosita dal finale, non ci sarei arrivata: avrei smesso di leggere molto prima.

Eppure la critica, quella americana, lo ha accolto benissimo. Splendido esempio di letteratura esistenzialista (quella di Sartre tanto per capirci). In effetti lo scopo del gioco è descrivere l’uomo a metà tra istinto animale e vittima della casualità. Vivere o sopravvivere? Essere padroni della propria vita o tormentati dal caso? A quanto pare per McCarthy la risposa è la seconda: tutto avviene per caso. Non c’è logica, non c’è continuità. Le cose accadono perchè devono accadere e non c’è mai il lieto fine, per nessuno, sia esso buono o cattivo.

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Scritto dopo la Seconda Guerra Mondiale

Certo leggere queste pagine a 50 anni di distanza non è facile. I sentimenti che muovevano le cose allora sono ben diversi da quelli di adesso. Allora era ancora vivo il ricordo della seconda guerra mondiale. Giovani, uomini fatti e addirittura vecchi hanno perso la vita o sono rimasti mutilati per non si sa bene quale gioco dei “grandi”. In effetti pensando a tutto ciò viene più facile capire questa filosofia del caso. Non capisco comunque la mancanza di speranza. Il voler vedere per forza tutto nero e senza grazia non ha senso. L’umanità è arrivata dove è arrivata perchè ha visto sempre la luce in fondo al tunnel: se avesse visto solo il buio si sarebbe arresa mille mila anni fa e adesso non saremmo qui a parlarne!!

Vabbè la domanda a questo punto è: vale la pena leggerlo? Sicuramente sì, non fosse altro per continuare a pensare che c’è un altro punto di vista diverso dal suo.

Buona lettura quindi e… buona vita!!

Il buio fuori di Cormac McCarthy è edito da Einaudi, ed è disponibile per l’acquisto su Ibs a 13,43 euro, anche in formato ebook. Qui trovate il sito ufficiale della Cormac McCarthy Society.

Autore: Egidia Lentini

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1 Commento

  1. Cara Egidia io credo tu non l’abbia capito .
    Non e’ il caos che domina gli uomini , secondo Mc Carthy , ma le scelte che essi compiono

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