C'è qualcuno là fuori? VIVIANO DOMENICI, MARGHERITA HACK C'è qualcuno là fuori? VIVIANO DOMENICI, MARGHERITA HACK

C’è qualcuno là fuori? VIVIANO DOMENICI, MARGHERITA HACK

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Margherita Hack: la ricerca è il destino dell’uomo

Menhir, ziggurat, piramidi, tutte le straordinarie costruzioni delle civiltà remote sono opera dell’uomo. Non di altri. Progettazione, organizzazione, lavoro: tutto merito di piccoli grandi antichi. Margherita Hack ha sempre sorriso del presunto aiuto di alieni, che avrebbero guidato gli umani nelle grandi opere del passato. Ognuno può andare ad ammirare cosa sono riusciti a fare esseri come noi o leggerlo nell’ultimo libro dell’astrofisica toscana. Margherita è morta nel 2013, a 91 anni. “C’è qualcuno là fuori?”, edito da Sperling & Kupfer, è firmato in coppia con Viviano Domenici, per decenni caporedattore delle rubriche scientifiche di “Corsera”.
L’obiettivo dell’opera di divulgazione d’addio è illustrato nelle parole della scienziata alla moglie del coautore, in uno degli incontri di lavoro. Il tema dell’esistenza nell’universo l’ha sempre interessata. La sua spiccata razionalità la portava a ritenere probabile la presenza di vita in altri mondi abitati. Ma da qui a pensare che l’umanità possa mai incontrare gli extraterrestri, stop. Non ne avremo mai modo. Al massimo, semmai, si potrà comunicare via radio, tuttavia le distanze enormi non potranno che raffreddare qualsiasi dialogo. L’umanità è destinata alla solitudine, ma questo non vuol dire che si debba smettere di studiare, di cercare.
E gli Ufo? E gli alieni che qualcuno crede siano apparsi sulla Terra nei millenni scorsi ed abbiano lasciato tracce in manufatti delle civiltà remote? Bischerate, secondo Margherita Hack. Fantasie, basate sul nulla, senza una vera prova. Bufale, belle e buone, che qualcuno spaccia per vere, lucrando diritti d’autore, e che in tanti si bevono, irragionevolmente. Ma nella vita non bisogna mai accettare soluzioni irrazionali, donne e uomini hanno un cervello, che li differenzia dagli animali. Occorre usarlo correttamente.
È possibile dunque che nell’universo vi siano pianeti abitati. Non però dagli omini verdi cari alla gente del ‘900, né dai grigi che si preferiscono oggi, tanto meno dai Vespertilli, antropomorfi e alati, che nell’800 Herschel assicurava di aver scorto sulla superficie della Luna (con un telescopio! Quando poi gli apparecchi sono stati perfezionati la favola è finita). Intelligenti o meno, sono comunque forme di vita molto diverse dalla nostra. Infatti, è arduo pensare che possano riprodursi condizioni tali e quali di combinazione del carbonio con ossigeno e idrogeno: da un microrganismo all’uomo, da un microbo alla deriva nel cosmo, al globo terracqueo abitato da vegetali, animali e minerali. È difficile pensare che ci possa essere un duplicato, però c’è un conteggio che azzarda tra 100 e 100 milioni di possibilità di civiltà nei miliardi di galassie. Anche tecnologicamente avanzate, ma non uguali alla nostra.
Fermi chiedeva: se ci sono gli Ufo dove sono finiti? Più che domandarselo, Hack e Domenici smontano caso per caso tutte le bufale sugli alieni, che si vorrebbero in giro da millenni nei cieli ed anche tuttora in circolazione. Tutte bischerate, come il significato scientifico di certe misure legate alle piramidi. Mere coincidenze, quando non dati artificiali, verificati a posteriori, come le profezie pronunciate ed eventi già accaduti.
Quello che conta è solo la scienza. E studiare. “La ricerca, è il (bellissimo) destino dell’uomo”.

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Autore: EffeElle

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