Ritrovarsi a Parigi di Marta Lock: la fuga di una donna
Delicata storia d’amore dove passato e presente si fondono nella ricostruzione di un paesaggio emotivo che raccoglie il viaggio e i sogni di una donna. Ritrovarsi a Parigi di Marta Lock, edito da Il Filo e disponibile su Feltrinelli.it a soli €15,30, è un racconto incentrato sulla storia di Lizzy, chiamata a riconoscere le proprie responsabilità in un percorso di rilettura della sua condizione presente e degli uomini che ne hanno segnato il cammino. Si ritrova così ad attraversare l’evoluzione del proprio sé lontano da quelle che riteneva le sue uniche sicurezze. La sua avventura comincia a Londra, dove ha un lavoro stabile, un’amica del cuore nonché strettissima confidente, Roxy, e soprattutto una relazione con un uomo, Robert. Una situazione sentimentale controversa, della quale è spesso vittima. Finalmente il rapporto giunge a una conclusione, quasi una tappa forzata per la conquista del proprio benessere.
Eppure è proprio da questa fine che ha inizio l’attività di stalking di lui, argomento di stretta attualità, che in un volume espressamente votato al mercato dell’intrattenimento costituisce un’apprezzabile parentesi di riflessione.
“Molte volte il passato è la chiave del futuro ed è solo ripercorrendolo che possiamo sciogliere i nodi, è solo esaminandolo che possiamo trovare le spiegazioni… qualche volta è rivivendolo che possiamo intraprendere una strada nuova”. La fuga appare l’unica alternativa all’attanagliante sensazione di scacco in cui è caduta, il viaggio come chiave di volta per una nuova vita che, quasi per paradosso, coincide con una più lucida comprensione del passato. La fuga dalle paure, dalle difficoltà imposte dagli uomini, dal ruolo problematico giocato dalla libertà, segni di un destino congiunto alla propria famiglia. Il primo uomo ad abbandonare Lizzy è infatti proprio il padre, scomparso poco dopo la sua nascita.
La città dell’elezione per la sua primavera è Parigi, dove vive il nonno, immigrato italiano divenuto, negli anni, il miglior chef della capitale. È lui il vero coprotagonista di questo racconto, Virgilio che la guida lungo i sentieri della trascorsa vita familiare. Ciò ha come effetto un radicale mutamento di prospettive.
Le cose, e soprattutto le emozioni, i comportamenti delle persone acquisiscono progressivamente un’accezione diversa. Anche ciò che sembrava inconciliabile assorbe, pian piano, nuovi significati. È così che Lizzy ritorna al passato ma al contempo si cala nel presente. L’abbandono da limite inaccettabile muta in consapevolezza. Sorgono quindi splendidi rapporti di amicizia che alimentano grandi sfide e un amore travolgente.
Dal punto di vista narrativo l’intreccio di Ritrovarsi a Parigi riserva emozionanti colpi di scena, richiamando spesso i solchi delle profonde ferite che attraversano il cuore della protagonista. In uno spazio temporale sfumato e ambiguo, a metà tra le reminiscenze del nonno della Seconda guerra mondiale e le atmosfere sfuggenti del presente, Lizzy diventa per il lettore morbida creta da modellare su misura della propria sensibilità. Apprezzabile infine lo sforzo di tratteggiare solo vagamente il profilo delle figure, opportunità di un’immedesimazione e riscrittura del lettore.
Ritrovarsi a Parigi è un’opera pensata in prima battuta per un pubblico femminile, alla ricerca di forti emozioni, ricordi, atmosfere romantiche e malinconiche, squarciate dal faro abbagliante della ragione.