Cate, io | Intervista a Matteo Cellini Cate, io | Intervista a Matteo Cellini

Cate, io | Intervista a Matteo Cellini

Cate_io_Matteo Cellini è un giovane scrittore classe 1978 e Caterina è la veterana di diciassette anni, protagonista del suo esordio letterario Cate, io; un romanzo che attraversa la storia di una supereroina e mescola prove, sorrisi e sentimenti. Abbiamo intervistato l’autore per voi e approfondito la guerra preventiva di Caterina alias Cate…

«Accendo il radar: individuo tutte le possibilità della lingua, tutte le immagini che potrebbero sorgere nelle menti e nelle bocche di chi mi guarda. Come delle piccole dosi di veleno le assumo, parole come valanga e slavina e palla di neve e strike e bowling, poi guardo scorrere i cortometraggi di me che rotolo giù e colpisco e travolgo e diverto: soprattutto diverto». Perché la sua Cate non dimentica mai di organizzare e pensare strategicamente il suo incubo peggiore?

Caterina si sottopone a profilassi antimalarica come ho fatto io prima di partire per una zona a rischio – soltanto che a differenza di me, lei non è partita. Continua a sottoporvisi ogni giorno, e non parte mai. Combatte la sua guerra preventiva; attutisce il colpo prima del colpo, si fa ematomi con le parole: crede così di salvarsi, di riuscire a sopravvivere.

La storia di Caterina ci porta sulle tracce di una famiglia dalle emblematiche solitudini. Liberare le loro parole, attraverso la vicenda di Caterina, ha significato per lei richiamare l’attenzione sul filo spinato dei silenzi?

Sì, lo è stato tanto. Me li figuravo tutti di spalle, la testa china e i passi brevi su traiettorie definite come rotaie. Intorno solo il rumore dei piedi e del respiro affannato. Cinque vite in viaggio su orbite silenziose che si sfiorano soltanto, senza collidere mai: ognuna col proprio zaino di solitudine. Doveva iniziare a dare segni di squilibrio, a minacciare deragliamenti il pianeta Cate, perché anche tutti gli altri mostrassero altri lati, altre prospettive, altre facce – ed esplodessero le loro solitudini in tanti moti, e non sono parole solo astronomiche, di rivoluzione.

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Illustrazione creata per il concorso “Grasso è bello 2011”, indetto da: Illustrati, Logos Edizioni e vincitrice del IV premio.
Tecnica: Composizione in Photoshop e Illustrator. L’illustrazione è stata poi utilizzata per la grafica di copertina del libro “Cate, io” di Matteo Cellini, edito da Fazi Editore (2013). Fonte: www.boombangdesign.com

«Lei è la nostra poesia, il vocabolario dove posso trovare significato ad ogni problema: a tutti tranne quelli legati al mio supererosimo: quelli stanno in un’appendice in dotazione alle non-persone e forse nemmeno lei può farci nulla»: queste sono le parole di Caterina a proposito della professoressa Mazzantini. In Cate, io una figura di riferimento. Il suo sconfinato amore per le lettere che appassionerà Caterina basterà a toglierle il costume da supereroina? Qual è la chiave di lettura, nel suo romanzo, del volto affascinante della lettura?

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L’idea di lettura che percorre il romanzo, mi viene da pensare ora, è condizionata dal punto di vista ipertrofico e totalitario della protagonista. La lettura non libera Caterina, Caterina usa la lettura come un ponte tra lei e l’insegnante, tra lei e il suo ideale futuro. Mi sembra che le siano del tutto indifferenti gli autori e gli argomenti dei libri, che non sia animata da un sacro fuoco, che non le serva per respirare, ma per sentirsi diversa dagli altri. Superiore agli altri. Ma Caterina faticosamente si trasforma e dolorosamente rinasce: ecco, come se la passi dopo l’ultima riga del romanzo non riesco a immaginarlo, posso però esser certo di questo: sceglierà da sé, quando sarà il momento, il suo prossimo libro da leggere. E lo farà solo per lei.

Caterina è implacabile, le sue paure potrebbero strapparle la forza d’animo; eppure il viaggio fantasioso da supereroina, dentro la complessità di Cate, le consente un po’ alla volta di vivere una vera e propria rivoluzione dell’animo. Un prima e un dopo che le cambierà la vita?

Il futuro di Caterina è una pagina senza bordi e senza righe; il modo in cui conduceva l’esistenza a malapena poteva essere definito vita: Caterina non ha vissuto l’adolescenza. Ha semplicemente immaginato la sua adolescenza, all’ombra di piante mostruose.

Se Caterina fosse un’automobile, questo romanzo sarebbe un intervento di convergenza alle ruote. Perché Caterina non ha fatto un solo chilometro fino i suoi diciotto anni: ecco, ora ha davanti a sé la strada, ora può partire: nessuno ci dice che non forerà, che non avrà guasti o sbaglierà destinazione, ma questa è finalmente – la vita.

Questo è il suo esordio letterario. Come nasce Matteo Cellini scrittore?

Sono stato un pessimo studente e un pessimo lettore per tutti gli anni liceali; in quinta, grazie anche ad un’insegnante stramba e coinvolgente, sono inciampato nella letteratura per capitombolare con estremo piacere nella facoltà di lettere moderne. Céline, Harbal, Fenoglio, Gogol mi hanno travolto, e non mi sono alzato più. La scrittura ha trovato posto accanto alla lettura naturalmente. Per imitazione. Raccontini e racconti, che immagino della misura esatta dei miei respiri migliori, poi storie sempre più lunghe, fino la forma del romanzo. Ed eccomi qui.

Curiosi di leggerlo? Il libro di Matteo Cellini pubblicato da Fazi nella collana Le strade è acquistabile online sul sito laFeltrinelli.it. Affrettatevi, è scontato del 15%

Autore: Amalia L.

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