Intervista a Giacomo Bajamonte autore del libro Papale Papale Intervista a Giacomo Bajamonte autore del libro Papale Papale

Papale Papale: intervista all’autore del libro Giacomo Bajamonte

Papale Papale un libro di Giacomo BajamonteGiacomo Bajamonte, autore dell’e-book, edito da Del Faro, Papale Papale. Tutti gli errori, le azioni opinabili e curiose dei Papi, ha spiegato nella prefazione la motivazione che l’ha spinta a scrivere questo libro. Vuole anticiparla ai lettori di recensionilibri.org?

Oggi il Cristianesimo è diviso in tre grandi correnti: il Cattolicesimo, l’Ortodossia e il Protestantesimo. Mi sono chiesto il motivo, lo trovo un errore. Il motivo sono stati, per dirla brevemente, i Papi, per cui mi sono domandato: visto che hanno commesso questo (grossissimo) errore, quali altri errori avranno commesso?

Quali sono state le fonti della sua ricerca?

Ho letto tutte le biografie dei Papi nell’Enciclopedia dei Papi (2000) edita dalla Treccani e nell’Enciclopedia Britannica, e ho sfruttato al meglio che ho potuto Google Ricerca Libri. Direi che la redazione del libro è stata a costo zero ma in realtà ho affrontato spese sia per l’acquisto di ebook (una cinquantina di euro) sia per le traduzioni che ho richiesto (che mi sono costate circa 300 euro). Trovare le fonti oggi non è un problema, ne ho citate 231 e consultato almeno 2.000 libri, cosa possibile grazie a Google Ricerca Libri. Ho impiegato 5 mesi per le redazione del libro, senza internet ci sarei stato a occhio e croce un decennio.

Il suo libro appartiene alla saggistica. Quale taglio ha voluto prediligere e perchè?

È sicuramente un saggio a cui ho voluto dare un taglio scientifico. Non si trova nulla nel libro che non sia una riformulazione delle fonti citate. Ho voluto e dovuto fare così perché non mi ritengo uno scrittore, ma un ricercatore. Cerco e valuto l’attendibilità delle fonti. Molte informazioni infatti sono state scartate: mi vengono in mente ad esempio Maurice La Châtre e Giuseppe Latty, che hanno accusato San Francesco d’Assisi di sodomia (Storia del dispotismo ossia papi, imperatori, re, ecc. loro fasti e reati, volume 5 pagina 14). Informazioni simili isolate in qualche testo qua e là sono state scartate, prerogativa indispensabile era che la notizia che andavo a inserire fosse presente in più testi: a questo proposito è capitato qualche volta che, non ritenendo necessario citare tutte le fonti riportanti la stessa notizia, mi sia limitato a citarne una antica e una moderna, ma tutte le notizie trovano ampi riscontri in bibliografia, benché in qualche caso le fonti citate siano solo due. Non inserire notizie biografiche di qualsiasi tipo e su qualsiasi Papa che non fossero errori, azioni opinabili e curiose mi ha permesso di contenere molto le pagine del libro, solo 147, a fronte di 231 fonti citate.

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Qual è stato l’aspetto più interessante di questa sua ricerca? Cosa l’ha maggiormente sorpresa?

Caratterialmente sono un burlone, un giocherellone. Per cui per me la parte più interessante è stata scrivere su avvenimenti incredibilmente divertenti. Credo che ricorderò per sempre alcuni fatti riportati che tanto mi hanno fatto e mi fanno sorridere. Onestamente sono anche ingenuo, infatti la cosa che mi ha sorpreso di più è stato il primo assassinio commissionato da un Papa, sia per l’avvenimento in sé sia per la brutalità dello stesso (privazione di acqua e cibo). Avvenimenti come questo, non lo nascondo, mi hanno messo tristezza, spero di dimenticarli con il tempo.

Ha avuto qualche timore reverenziale nello scrivere di papi molto cari all’opinione pubblica come Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II?

Sono un Cristiano Protestante, noi non rispettiamo la figura papale in sé. Ovviamente rispetto tutti gli esseri umani in quanto tali, ma la mia quantità di rispetto si ferma là. Il mio rispetto il Papa – come chiunque altro – se lo deve meritare.

Devolverà il suo ricavato dalla vendita del libro in beneficenza. Ha già qualche idea?

La rendicontazione delle vendite è annuale, nel mio caso non saprò quanto ho venduto prima di ottobre prossimo, non ho una risposta al momento. Avevo in mente l’UNICEF, ma qualsiasi cosa scelga non sarà un segreto, verrà messo in internet. Ma, se mi è consentito per un attimo di sognare, se le vendite fossero davvero consistenti il primo anno vorrei raccoglierle anche gli anni successivi per creare una struttura nella mia città, Palermo, nel settore sanità o aiuto dei senza tetto. Non posso non ringraziarla per la domanda, mi ha fatto tornare per un attimo a quando ero un bambino pieno di sogni e speranze.

Autore: Mariapaola De Santis

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