Jane Eyre di Charlotte Brontë Recensione libro Jane Eyre di Charlotte Brontë Recensione libro

Jane Eyre di Charlotte Brontë

Jane Eyre di Charlotte Brontë

Jane Eyre di Charlotte Brontë

Nella nostra rubrica dedicata ai classici torna in scena il sentimento, in una delle sue vesti più eleganti e raffinate, strappata dall’ottocento vittoriano per rappresentare una permanente attualità. Stiamo parlando del romanzo Jane Eyre di Charlotte Brontë, edito da Mondadori e disponibile su Feltrinelli.it a soli €7,00. L’amore di un’eroina sconvolta, vittima di un conformismo annichilente e insensibile al volto della soggettività.

Jane Eyre è un’opera così viva, nel trasporto suscitato, da sembrare un racconto autobiografico. La sua protagonista è abitata da una psicologia forgiata dal dolore, dalla sopraffazione del mondo adulto. Una condizione che ognuno di noi, in misura diversa, ha potuto sperimentare. Vicissitudini che temprano un carattere duro, una scorza superficiale ma totalizzante nella costituzione dell’individuo. Traspare l’influsso negativo giocato dalla rettitudine, e quindi il bisogno irrinunciabile, nell’ottica della felicità, della trasgressione. “Amo questo cielo d’acciaio, amo la durezza e la quiete della terra sotto il gelo”.

Ma come si consuma l’inosservanza del metodo, la conquista della propria definizione emotiva? È qui che il genio di Charlotte Brontë traspare più chiaramente. La scoperta dell’amore non è una facile soluzione, anzi costituisce uno scoglio quasi insormontabile, negazione dell’essere, fittizio eppure radicale, fino a quel momento interpretato. Jane deve fare conti con la propria infelicità, mai facile da riconoscere a sé stessi, deve accettare un passato che non si può più riscrivere ma solo ascrivere ai ricordi più dolorosi.

“Non è un vanto per una donna l’esser lodata da un superiore che non può sposarla”. Jane Eyre racconta l’abbandono delle forme posticce dell’autodisciplina assoluta, della rassicurante quotidianità. Prorompe quindi nella personalità granitica di Jane la potenza dell’amore. Proprio lei, che da orfana diviene istitutrice, quasi una sorta di identificazione con la propria nemesi. Come ogni opera romantica è abitata da figure passionali e incardinata su di uno svolgimento narrativo, sebbene denso di mistero e ambiguità, complessivamente prevedibile.

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Ciò non toglie nulla al valore del testo, che si lo si apprezza soprattutto per le sue capacità descrittive, espressione di una personalità letteraria dalle corde celebrali e dedite, allo stesso tempo, al gusto della suggestione. “Io provo talvolta uno strano sentimento, sopratutto quando mi siete vicina come in questo momento. Mi par di avere nel cuore una corda invisibile, legata forte forte a un’altra simile, collocata nella corrispondente parte del vostro essere. Se un braccio di mare e duecento miglia di terra debbono separarci, temo che questa corda, che ci unisce, si strappi, e che la ferita sanguini internamente. Voi, però, mi dimenticherete”.

Componente nevralgico, sia dal punto di vista dell’intreccio che della ricchezza figurativa, il Signor Rochester, austero, rude nobiluomo limitato dalla difficoltà di rivelare le proprie verità emotive. Espressivo di quel fascino misterioso che avvolge l’Inghilterra campestre, dove agiscono i personaggi di Jane Eyre. Un mondo appartato, lontano dallo splendore della capitale inglese.

Perché e quando leggere Jane Eyre? Come ogni capolavoro merita di essere letto solo per scoprire, a posteriori, il perché della sua grandezza. È un tassello indispensabile per ogni biblioteca privata, ma particolarmente indicato per tutti/e coloro che vorrebbero vivere una nuova storia d’amore. La penna di Charlotte Brontë vi offrirà quello che nella vita non avevate neppure osato sognare.

Autore: Iacopo Bernardini

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