La comunità dei sogni, un romanzo distopico di Daniele Vazquez La comunità dei sogni, un romanzo distopico di Daniele Vazquez

La comunità dei sogni, un romanzo distopico di Daniele Vazquez

La comunità dei sogni, di Daniele VazquezLa comunità dei sogni di Daniele Vazquez, un romanzo fantascientifico scoperto da iQuindici, la repubblica democratica dei lettori, e uscito per i tipi della Gilgamesh Edizioni.

Un romanzo politico-distopico, che si svolge in un mondo in cui l’autosussistenza e l’autodeterminazione dell’uomo hanno soppresso la qualità ultraterrena. La bolla controlla il pensiero, la coscienza, e orienta le aspirazioni. Le geometrie che disegnano gli scenari sono l’affermazione di una teoria urbanistica praticabile, specchio di una società evoluta e involuta al contempo: evoluta perché frutto di un progresso tecnologico degno di una civiltà avanzata, ma involuta perché dimentica del linguaggio parlato, caratteristica distintiva dell’uomo in senso compiuto. La comunicazione è affidata al pensiero attraverso un dispositivo innestato nel cervello, e la parola decaduta agl’infimi termini. La mente divisa in pubblica e privata. La libertà contenuta sotto un cielo plumbeo al quale mai nessuno si sognerebbe di levare lo sguardo.

Sogno e veglia, veglia e sogno, queste le due dimensioni in cui si snoda il romanzo di Vazquez, due stati dell’esistere che si compenetrano, si confondono e condizionano in un equilibrio precario che tiene in piedi un establishment ormai alla deriva, un assetto geopolitico caratterizzato da una profonda crisi economica, in cui il consumismo pare ancora volersi proporre come modello vincente, e che invece sta ormai implodendo sotto un cielo che non è più una finestra sullo sconfinato universo di cui il mondo fa parte, ma, come per il concetto di spazio in Aristotele, il limite esterno di un luogo, il mondo, isolato da tutto e abbandonato a un destino incerto in cui l’unico deus ex machina è rappresentato da un gruppo di persone animate dal desiderio di sovvertire un degradante ordine costituito e che, quasi in ottemperanza all’autarchica e conchiusa natura di questo mondo abbandonato a se stesso, si dà l’autologico e palindromico nome di eterorete.

La comunità dei sogni è dunque la sintesi della dualità sogno-veglia, dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda, la riflessione sulla crisi tra monismo identitario e multidentità, un libro che hai sempre sognato…

Autore: Gilgamesh

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