Maigret e l'informatore, Adelphi ripubblica i gialli di Simenon Maigret e l'informatore, Adelphi ripubblica i gialli di Simenon

Maigret e l’informatore, ritorna in libreria Georges Simenon

Maigret e l'informatore, di George SimenonLa casa editrice Adelphi ha appena ridato alle stampe Maigret e l’informatore di Georges Simenon (a € 7,50 su lafeltrinelli.it) accolto immediatamente da un grande successo di pubblico.

Ancora una volta, l’ispettore più famoso del mondo non smentisce la sua fama di originale. Dal titolo si potrebbe immaginare, infatti, che il testo dia vita a uno dei cliché più abusati della letteratura poliziesca: l’ispettore e le sue frequentazioni criminali. In questo caso, però, l’informatore non è nella cerchia dei collaboratori di Maigret, e il poliziotto che ne raccoglie le confidenze telefoniche non sembra neppure un investigatore. Simenon lo descrive come un accanito bevitore di acqua Vichy, composto, timido, serioso, e noto a tutti come il “vedovo” per via del lutto rigoroso che indossa dalla morte della moglie. E neanche l’informatore rispetta alcuno stereotipo di genere, dato che non è neppure un criminale. O meglio è un criminale fallito che sogna di essere un poliziotto, probabilmente per rivalsa nei confronti di quei delinquenti che non lo prendono abbastanza sul serio. Così finisce per scegliersi il ruolo di informatore dei buoni. Almeno questa sembra essere apparentemente la trama del giallo.

L’autore costruisce per i suoi lettori un  percorso a ritroso: il libro non termina con la scoperta dell’identità del probabile assassino del noto ristoratore ed ex criminale Maurice Murcia, se ne conosce, infatti, la probabile identità sin dall’inizio.

L’abilità di Simenon sta proprio nel costringere il lettore ad appassionarsi al lavorio investigativo, a quel processo che passo dopo passo, frustrazione dopo frustrazione inchioda un assassino come tale. La scommessa che lo scrittore mette per iscritto nel suo “Maigret e l’informatore” è la stessa che vede coinvolto il suo ispettore: riuscire non a scoprire chi ha commesso il delitto, ma arrivare ad appurare il perché dell’atto criminale. Al termine della lettura si percepisce la sensazione di aver compreso un po’ di più un certo mondo, popolato da personaggi frustrati che desiderano quello che non hanno, e che provano a raggiungerlo praticando la via più facile e più pericolosa. Un mondo in cui ciascuno si sceglie dei compagni di viaggio solo in virtù della riuscita dei propri scopi, costringendosi così a convivere con dei potenziali nemici. Il dramma è che, una volta che ci si è appassionati al modo di condurre le inchieste di Maigret, non si può che attendere con ansia il prossimo delitto oggetto delle indagini della creatura di Simenon.

Autore: Rina Zamarra

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