Stupri, torture, esecuzioni sommarie, occultamento di cadaveri. La triste verità della dittatura brasiliana. - RecensioniLibri.org Stupri, torture, esecuzioni sommarie, occultamento di cadaveri. La triste verità della dittatura brasiliana. - RecensioniLibri.org

Stupri, torture, esecuzioni sommarie, occultamento di cadaveri. La triste verità della dittatura brasiliana.

Per la prima volta in Brasile e’ stato pubblicato un libro che descrive in dettaglio le atrocita’ compiute durante la dittatura. Alla cerimonia in cui il volume e’ stato presentato ha partecipato anche il presidente della Repubblica, Luiz Inacio ‘Lula’ da Silva. Lo stesso Lula fu rinchiuso in prigione durante gli anni del regime militare, seppure per un breve periodo.
Nel documento, intitolato “Il diritto alla memoria e alla verita’”(elaborato dalla Segreteria speciale dei diritti umani della Presidenza della Repubblica), si raccontano gli abusi degli agenti federali, gli stupri da essi commessi, le torture, le esecuzioni sommarie, a volte addirittura per decapitazione, e gli occultamenti di cadaveri. Il libro e’ stato pubblicato nel giorno dell’anniversario dell’amnistia approvata nel 1979, sei anni prima della fine della dittatura nel Paese sud-americano, dove inizio’ nel 1964 per concludersi nell’85.
Con il provvedimento di clemenza i carnefici del regime, che pure si erano resi responsabili di crimini orrendi, erano equiparati agli oppositori: per tutti fu cancellata ogni responsabilita’ penale e civile.
Il volume e’ stato elaborato in undici anni di lavoro da una commissione appositamente costituita per ricostruire la verita’ sui misfatti e sulle sparizioni avvenuti durante i ventun anni di dittatura.
Sebbene i numeri siano meno eclatanti rispetto a quelli di Paesi vicini come Cile e Argentina, dall’opera emerge che furono trucidate piu’ di quattrocento persone, e che gli scomparsi ammontano a oltre centosessanta. Diversi oppositori, inoltre, caddero vittime di rapine, sequestri e attacchi a diplomatici stranieri, con la conseguenza di un ulteriore aggravamento del bilancio.
Paulo Vannuchi, segretario speciale del governo brasiliano per i Diritti Umani, al network pubblico britannico ‘Bbc’ ha dichiarato: “Preferirei non usare la parola ‘crimini’ ma piuttosto l’espressione ‘fatti commessi da agenti segreti del governo, il tutto per non far infuriare le gerarchie militari”.
Vannuchi, durante il regime militare, rimase in carcere per cinque anni e subi’ sevizie in quanto oppositore.
Nel 1995 il governo di Brasilia ha riconosciuto le responsabilita’ ereditate legalmente dalla giunta al potere in precedenza, e a titolo di compensazione ha risarcito trecento famiglie. C’e’ pero’ scetticismo tra le vittime sopravvissute e i loro congiunti, perche’ molti corpi ancora non sono stati ritrovati, e si suppone che polizia e servizi segreti conoscano risvolti mai resi pubblici.

from: cooperazione.agi.it

Autore: admin

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