Diario di una mente bipolare | Tiziana Iemmolo Diario di una mente bipolare | Tiziana Iemmolo

Diario di una mente bipolare | Tiziana Iemmolo

La trama

Diario di una mente bipolare di Tiziana Iemmolo è un testo psicoanalitico, commovente, folle. Un’opera di narrativa breve in grado di raccontare con coinvolgimento e passione la storia di un grande amore, nonché di un grande dolore e di una grande follia. Diario di una menta bipolare

Il libro si snoda in tre differenti racconti che risultano però accomunati dal tema che trattano, ovvero il bipolarismo: un disturbo complesso che fa variare gli stati emozionali da depressione a euforia. Questo diario descrive una vicenda assurda, difficilmente conciliabile con la normalità, dal momento che la sofferenza esistenziale risulta essere così profonda che non lascia spazio a nessun’altra emozione.

L’autrice descrive, con precisione maniacale, lo stato psicotico in cui si trova la protagonista dopo la fine di un grande amore. E, ancora, dà spazio alla descrizione di come la ragione travisa il dolore, lo trasforma nel labirinto della mente, costruendo deliri, cose mai viste e sentite nella realtà.

La trama, ricca di riferimenti e rimandi capaci di coinvolgere il lettore, è caratterizzata da una presenza assai nota, ossia quella del celebre pittore Vincent van Gogh, considerato il bipolare per eccellenza nella letteratura psichiatrica.

Tramite la narrazione è possibile intravedere, nel labirinto della mente, una digressione verso l’uscita dalla realtà, con rimandi a fatti e visioni uditive inesistenti.

Ma, oltre ad essere un interessante testo sul bipolarismo e sulle sue conseguenze, Diario di una mente bipolare è una storia d’amore tra una paziente e il suo psichiatra. Altra tematica ben ‘viva’ all’interno della narrazione è offerta dall’analisi del rapporto della protagonista con la famiglia, soprattutto con il padre padrone.

Chi ha ucciso Van Gogh, la tiepida essenza borghese del fratello, preoccupato di difendere il proprio orticello familiare, l’invidia di Gaghet che in realtà non capì mai il suo genio…

Le scarpe dico io, ossia la solitudine l’abbandono il senso di colpa l’autopunizione…

L’autrice

Tiziana Iemmolo, nasce a L’Aquila nel 1964. Dopo aver conseguito la maturità classica, si laurea in filosofia morale alla Sapienza di Roma, per poi specializzarsi in bioetica.

Lavora all’interno dei comitati etici ospedalieri, nella commissione di bioetica della regione Toscana, ed è stata anche sindaco di un paese di 2000 abitanti nella provincia di Firenze.

Dopo il divorzio torna a vivere nella sua città natale, inizia a tenere delle lezioni all’università, lavora nel comitato per la sperimentazione dei farmaci, insegna a scuola come supplente.

Il suo amore per la scrittura nasce durante il periodo dell’adolescenza, quando ha iniziato a scrivere i suoi primissimi diari. Senza dubbio, la sua passione per la scrittura è strettamente connessa a quella per la lettura. Tre titoli l’hanno influenzata non poco, come ci rivela lei stessa: “I dolori del giovane Werther di Goethe, Le lacrime di Nietzsche di Irvin Yalom, Leopardi di Pietro Citati. Quello di Goethe perché racconta il dolore di un amore sofferto, giovanile, fino alla morte. Quello su Nietzsche è un romanzo psicoanalitico che assomiglia al mio, Citati un classico su Leopardi, il mio poeta preferito”.

Per conoscere meglio l’autrice leggete la nostra intervista QUI.

Lo stile

Il mio stile non credo possa essere accostato a nessun altro in particolare. Comunque, dovessi fare il nome di un autore direi  Bukowski, più per la similitudine di una vita erronea, a volte priva di senso, conficcata nella sofferenza e alienata dal senso comune. Mentre attraverso la stesura di questa opera ho voluto raccontare come Jaminson la malattia in prima persona, anche per aiutare gli altri che si trovano nella stessa situazione con la stessa diagnosi. Andirivieni di umori instabili, capaci di non trovare equilibri che la fanno vivere serenamente. L’animo come un’onda anomala” spiega Tiziana Iemmolo che ha redatto Diario di una mente bipolare per una vicenda vissuta, un grande amore al limite della follia. Infatti l’autrice, attraverso l’opera protagonista della nostra presentazione, racconta come una persona normale possa impazzire per un grande dispiacere.

La Iemmolo dona pertanto un’occasione importante di crescita mediante la lettura: si rivolge a chi si è innamorato perdutamente fino a perdere il senno, ma anche agli psichiatri e ai bipolari.

A chi ho dedicato Diario di una mente bipolare? Ai miei tre nipotini, dicendo loro che quando là fuori c’è bufera la famiglia è un dono. Senza la famiglia, la rete amicale, il mio psichiatra, non ce l’avrei fatta. Anni di cure pesanti, dolore e follie” conclude Tiziana.

Autore: redazione

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