Le bambine dimenticate | Sara Blædel Le bambine dimenticate | Sara Blædel

Le bambine dimenticate | Sara Blædel

Sulla scia degli autori thriller del Nord Europa, che in questi ultimi anni tengono testa a nomi che hanno fatto la storia del genere, Sara Blædel con Le Bambine Dimenticate porta di nuovo in scena il suo personaggio principale, Louise Rick, in un thriller che, tra alti e bassi, terrà in buona compagnia gli appassionati del genere.

Le vicende si svolgono tutte in Danimarca, nella cittadina di Holbaek, dove la detective Louise Rick viene incaricata a dirigere una nuova sezione del Dipartimento di Polizia locale, dedicata a casi di persone scomparse. Questa sezione è stata istituita per far fronte all’aumento considerevole di tali reati, con la priorità di portare a casa quanti più risultati possibili e placare le sfere alte del Dipartimento.

Tale direttiva non piacerà a Louise e nemmeno al suo collega Eik Nordstrøm, che ben presto, spalleggiati dall’amica Camilla Lind, si ritroveranno a indagare sulla morte di una donna dal volto sfigurato da una cicatrice, rinvenuta nei boschi tra Holbaek e Roskilde, luogo in cui Louise ha trascorso la sua giovinezza. Dalle indagini risulterà che la donna, conosciuta come Lisemette, era una paziente ricoverata insieme alla sorella gemella nel manicomio di Eliselund. In realtà le donne si chiamavano Lise e Mette e dietro le due si nasconde un gravoso mistero: dai documenti ufficiali Lise risulta morta, insieme alla gemella Mette, molto tempo prima del suo ritrovamento nei boschi; ciò spingerà Loiuse e Eik ad un’indagine ferrata e senza sosta dove si scontreranno non solo con l’omertà della comunità locale, ma anche con i loro fantasmi del passato.

Il genere thriller ha intorno a sé una folta schiera di appassionati che, col passare degli anni, trovano sempre più difficile individuare qualche autore in grado di portare in auge un tipo di romanzi che sembra affidarsi inevitabilmente a nomi di indubbio valore (Connely, Patterson, e altri ), per poter sopravvivere. La ventata di novità arriva grazie a una schiera di autori del Nord Europa con a capo un indimenticabile Stieg Larsson e, poco dopo, con Jo Nesbø.

Sara Blædel, con la sua Louise Rick, può tenere il passo a questi veri e propri pilastri del genere thriller?

Le bambine dimenticate è un libro che può ampiamente soddisfare la voglia di mistero che contraddistingue gli amanti del genere; da questo punto di vista la Blaedel ha fatto un ottimo lavoro, anche se bisogna avere un po’ di pazienza prima che il colpo di scena arrivi. Quello che potrebbe dare un po’ fastidio è la tendenza, o meglio il ‘vizio’, di inserire quasi sempre e solo detective dalla storia oscura e pieni di problemi. Anche Sara Blædel cade in questo stereotipo, creando dei personaggi che potrebbero risultare  poco originali o, quanto meno, già sentiti in altri libri dello stesso genere.

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Con ciò, è bene precisare, non si vuole assolutamente insinuare che Le Bambine Dimenticate sia un brutto libro, al contrario, riesce ad intrattenere e coinvolgere il lettore fino alla risoluzione del caso. Le indagini di Louise e Eik sono frenetiche, veloci, senza sosta, intervallate da momenti in cui  vengono scoperte le loro carte, rivelando la natura più intima di entrambi e costringendoli ad affrontare il passato, anche se un po’ troppo fugacemente.

Interessanti, poi, sono le ‘sottotrame’ che ruotano intorno alla gioventù di Louise e al modo in cui l’autrice riesce a non chiudere il cerchio su alcuni aspetti, in modo da poter avere già del materiale su cui lavorare nei suoi futuri libri, creando anche una certa curiosità.

Le vicende raccontate in questo thriller traggono ispirazione da fatti realmente accaduti, così come afferma la stessa Blædel , ovviamente con le opportune modifiche per renderli adatti a una lettura.

Il tema su cui ruota il romanzo è molto attuale: la violenza sulle donne che, purtroppo, è spesso accompagnata dall’omertà, dettata dalla paura di portare tutto alla luce. Un’ulteriore tematica, non meno importante, presente nel romanzo è la discriminazione verso le persone diversamente abili.

La scrittura, da questo punto di vista, risulta marcata, sentita, e fa capire che Sara Blædel ha molto a cuore i suddetti argomenti, raccontando una storia brutale, dove i protagonisti della vicenda rappresentano, a modo loro, il lato peggiore dell’essere umano, sia come vittime che come carnefici.

La stessa protagonista, Louise, ha nel suo background un passato fatto di dicerie e di sospetti da parte di una comunità cittadina troppo abituata al chiacchiericcio e al pettegolezzo. Tutti questi aspetti sono amplificati e portati allo stremo della sopportazione, tant’è che disagio e  violenza, sia fisica che psicologica, risultano rimarcate e sottolineate in ogni dialogo.

Tornando alla domanda sopracitata, può Sara Blædel tenere il passo di altri autori importanti del genere? L’autrice è solo al suo secondo libro, quindi ha tutto il tempo di migliorare e sviluppare in maniera originale il suo personaggio Louise Rick, le premesse sono più che buone! 

Autore: Luigi Russo

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