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Il giorno che aspettiamo | Jill Santopolo

Il giorno che aspettiamoJill Santopolo è cresciuta a Hewlett, nello stato di New York. Dopo aver conseguito la laurea in Letteratura inglese alla Columbia University, ha iniziato una brillante carriera nel mondo dell’editoria e adesso è direttore editoriale di Philomel Books, un imprint del Penguin Random House Group. “Il giorno che aspettiamo”, uscito nelle librerie il 22 maggio 2017 ed edito da editrice Nord,  è il suo esordio nella narrativa ed è diventato un caso editoriale ancora prima della pubblicazione.

Il mondo sembrava sul punto di andare in pezzi, e a me pareva di aver attraversato uno specchio scheggiato per entrare nel luogo frammentario che c’era dietro, dove niente aveva senso, dove non c’erano più né difese né muri. In quel luogo, non c’era nessun motivo per dirti di no.

11 settembre 2001. Credo che ognuno di noi non potrà mai dimenticare questa data, non solo per l’attentato alle torri gemelle, ma perché da quel giorno il mondo non fu più lo stesso. Io me lo ricordo bene, ho passato il pomeriggio davanti alla TV a guardare tutti i telegiornali.

E voi cosa stavate facendo? La storia di Luce e Gabe iniziò proprio quel giorno. Si incontrarono all’università, subito dopo l’arrivo della notizia, decisero di salire sul tetto per vedere con i loro occhi quello che era accaduto.

Lì, davanti a polveri e detriti che devastavano l’orizzonte si scambiano il loro primo bacio tra lacrime e dolore, e da quel momento le loro vite si legarono indissolubilmente.

 Io e te ci conosciamo da quasi metà della nostra vita. Ti ho visto sorridere, sicuro, al colmo della gioia. Ti ho visto afflitto, ferito, smarrito. Ma non ti ho mai visto così. Mi hai insegnato a cercare la bellezza. Nell’oscurità, nella distruzione, tu hai sempre trovato la luce. Non so quale bellezza potrò trovare qui, quale luce. Ma ci proverò. Lo faccio per te. Perché so che tu, per me, lo faresti. C’era tanta bellezza nella nostra vita insieme. Forse è da lì che dovrei cominciare.

Il loro amore sembra forte, indistruttibile, ma Gabe ha un sogno, che intende realizzare: diventare fotoreporter.
Così, anche se la ama tantissimo, decide di partire e recarsi nelle zone più aspre del mondo, colpite dalla guerra, lasciando Luce nel suo dolore per essere stata abbandonata dall’uomo che credeva amarla e col quale avrebbe voluto passare il resto della sua vita.

Negli anni continuano a sentirsi tra mail, sms e telefonate, si incontrano persino, incapaci entrambi di mettere la parola fine al loro amore. Il tutto mentre nel mondo si susseguono eventi storici di portata globale, come la cattura di Bin Laden, l’insediamento di Obama, gli scontri a Gaza.

 

“A volte prendiamo decisioni che al momento ci sembrano giuste ma che poi, in prospettiva, si dimostrano chiaramente degli errori.”

Con Gabe lontano, Luce si rifa una vita, si afferma nel lavoro, conosce Darren, gentile, sorprendente, organizzato, il perfetto contrario di Gabe. Si sposano, hanno dei bambini. Ma l’amore per Gabe non accenna a svanire…

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Luce è divisa tra l’amore per due uomini completamente diversi tra loro.

“È solo che con te… mi sentivo viva, Gabe. Non riesco nemmeno a esprimerlo a parole. Quand’ero con te il mondo sembrava più grande, pieno di possibilità. Io stessa mi vedevo più intelligente, più sexy, più bella. Il modo in cui mi guardavi era unico al mondo. Sapevi alla perfezione com’ero fatta, fino all’ultimo dettaglio, e non cercavi di cambiarmi. Mi volevi perché ero fatta in quel modo. Darren mi voleva, sì, ma a dispetto di com’ero fatta.”

Da una parte l’amore folle, che non si può fermare in alcun modo, Gabe, che la capisce anche solo con uno sguardo, ma soprattutto che la ama per quella che è. Dall’altra Darren, sempre organizzato, premuroso, il classico uomo da sposare e con cui formare una famiglia, ma che non capisce fino in fondo i suoi reali bisogni.

E poi per Luce arriva “Quel giorno”. Uno di quei giorni che vorresti non arrivasse mai, ma che la mette davanti ad un bivio.

Luce custodisce un segreto e decide che Gabe debba saperlo.

Esistono molti tipi di segreti. I segreti dolci, che ci piace assaporare come caramelle, le granate che hanno la capacità di distruggere intere vite, e i segreti eccitanti, che diventano più gustosi ogni volta che li confidiamo a qualcuno. Anche se il nostro segreto era una granata, per me aveva un sapore dolcissimo.

Il giorno che aspettiamo di Jill Santopolo, mi ha veramente emozionata. Difficile non provare empatia per Luce, non gioire con lei o non provare dolore.

Mi ha insegnato che se ami davvero qualcuno devi lasciarlo libero di seguire la sua strada, di scegliere e anche di andare via, se questo è quello che vuole.

Perché se ami qualcuno la sua felicità viene prima della tua. Se veramente è amore non puoi sopportare di vedere la persona che ami tormentata da quello che poteva essere ma non è stato, se ami non puoi chiedergli di chiudere i suoi sogni in un cassetto, anche se questo vuol dire prendere strade diverse, anche se rimarrai in disparte a fare solo da spettatore. Perché l’amore quello vero resiste a tutto, alla lontananza, al tempo.

Luce sente il bisogno di dire tutto questo a Gabe, anche se le sue domande non hanno risposta, sente il bisogno di ripercorrere la sua storia con lui dal giorno in cui si sono conosciuti. Il giorno che aspettiamo è infatti scritto in prima persona dalla stessa protagonista, che sembra scrivere una sorta di lunga lettera all’uomo che ama.

Per tutta la durata della lettura mi sono chiesta come la protagonista stessa, se la nostra vita è frutto delle scelte che compiamo ogni giorno o è già tutto scritto? Destino o Libero arbitrio? Io sinceramente non so rispondere, provateci voi.

Autore: Elisabetta Salvaggio

Sono nata il 18 Agosto 1977 a Roma, dove vivo. Lavoro in un'agenzia di assicurazioni, ma la mia passione sono i libri, li amo da che ne ho memoria. I primi libri che ho letto sono stati: «Se questo è un uomo» di Primo Levi e «Il nome della Rosa» di Umberto Eco. La mia frase preferita: «I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro» (C. R. Zafon)

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