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“L’ultima famiglia felice” di Simone Giorgi

L'ultima famiglia felice Simone GiorgiUna palla lanciata contro una finestra, un vetro in frantumi e l’apparente tranquillità di una famiglia, “perfetta” come tante, si incrina irrimediabilmente. Inizia così “L’ultima famiglia felice” il primo romanzo di Simone Giorgi, edito da Einaudi per la collana Stile Libero.

La famiglia di Matteo Stella

Protagonista della storia è Matteo Stella, un uomo buono, dall’indole ragionevole e accondiscendente, e un padre tollerante, che all’autorità e alle regole preferisce contrapporre il dialogo e la comprensione.
Matteo è convinto di aver costruito una famiglia felice, ai limiti della perfezione: cerca di trascorrere più tempo possibile con Stefano e Eleonora, i figli adolescenti, e appoggia in ogni decisione la moglie Anna, lasciandola libera di dedicarsi alla carriera, perdonandole qualsiasi debolezza.

Il lato ambiguo della felicità

Ma non tutto è così perfetto come Matteo crede.
Anna si sente oppressa e il suo amore per quell’uomo, a volte troppo remissivo perfino per rimproverare i figli, la fa sentire inadeguata, invece che libera di essere se stessa. Ad Eleonora, ormai diciassettenne, inizia a vestire stretto il ruolo della principessa di papà, pur rimanendo teneramente legata al ricordo di un rapporto delicato, che sembra intiepidirsi, anche a causa delle sue nuove esperienze amorose.
Il più problematico di tutti è Stefano, il secondogenito di tredici anni: ribelle, arrogante, prepotente, è in continuo contrasto con il padre, non foss’altro per il cinico gusto di metterlo in difficoltà, deridendone con cattiveria e immaturità i metodi educativi estremamente concilianti.
Matteo è ingenuo e Stefano è irritante e le loro giornate si susseguono così, una provocazione dopo l’altra.

Ciò che Stefano cerca, in realtà, è un confronto col genitore, che assomigli perfino a uno scontro. Vorrebbe percepire nel padre un’autorevolezza che non lasci spazio a dubbi. Ma Matteo non avverte questo muto grido di aiuto del figlio e alle aggressioni risponde col silenzio, inconsapevole che, nel frattempo, anche i rapporti con la moglie e la figlia si stanno sgretolando inesorabilmente.
Solo quando si renderà conto che nessuno è davvero perfetto, vedrà il suo equilibrio vacillare, fino a un epilogo inaspettato.

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Le solitudini dell’ultima famiglia felice

Raccontata dal punto di vista di Matteo, unica e sola protagonista di questo toccante romanzo è la famiglia, entità che sembra superata e per la quale si prova un contrastante bisogno di crearla, custodirla e al tempo stesso rifuggire da essa, fino a scoprire che non sempre ciò che è bene per i singoli individui che la compongono sia il meglio per la stabilità della famiglia intera.

test2Lo stile di Simone Giorgi è evocativo ed elegante, ma nel contempo diretto e semplice, da far scorrere le pagine a gran velocità, una dopo l’altra, come accade solo con i libri di grande qualità.
Il ritmo è ben cadenzato, la psicologia dei personaggi è potente e graffiante e il senso di aspettativa e di non detto che aleggia tra i vari componenti di questo quadretto così tragicamente realistico è reso alla perfezione.
Ciò che colpisce di più, in effetti, è la drammatica buona fede dei protagonisti: nessuno si sente coinvolto a tal punto dal contesto familiare, da sentirsi realmente in colpa per la deriva di questo progetto comune.
Il lettore di qualsiasi età può rispecchiarsi senza difficoltà in ciascuno dei personaggi: nell’impaziente Eleonora, nell’insofferente di Anna, nel disobbediente Stefano e perfino nell’ingenuo Matteo, così convinto che non ci siano limiti alla libertà di ognuno e per questo immobile, da restare in balia degli altri.

La famiglia imperfetta di Simone Giorgi è un emozionante spaccato della nostra società, così vivido da sembrare una pellicola impressa su carta e così verosimile da lasciarci senza fiato, proprio come davanti a vetro rotto, impossibile da riparare.

Autore: Alessandra Rinaldi

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