L'Esatto Contrario di Giulio Perrone: quando l'evidenza inganna - RecensioniLibri.org L'Esatto Contrario di Giulio Perrone: quando l'evidenza inganna - RecensioniLibri.org

L’Esatto Contrario di Giulio Perrone: quando l’evidenza inganna

L'esatto contrarioNon sempre ciò che appare chiaro lo è sino in fondo. Lo sa bene Riccardo Magris protagonista de “L’Esatto Contrario” romanzo d’esordio di Giulio Perrone uscito nel maggio 2015, edito da Rizzoli.

Trama

Riccardo Magris vive a Roma, nel quartiere San Lorenzo. Ha una trentina d’anni (che lo avvicinano più ai quaranta) e si alterna tra l’essere un improbabile giornalista di “Tutto Giallo”, periodico di recensioni librarie, e uno speaker della radio della sua squadra del cuore, la Roma. La sua è una vita insoluta, alle volte incompleta, a tratti sospesa quasi a cercare il bandolo di una esistenza da poter vivere fino in fondo. Un “punto fisso” è la sua casa che divide con Sandro, nerd fanatico di Proust, e Rachele, “Mistress” professionista della passione.

L’equilibrio che Riccardo ha con loro sembra perfetto, tra il sostengo amicale e la “necessità” economica, sino a quando giornali e telegiornali non riportano la notizia della scarcerazione del professor Morelli, condannato dieci anni prima, per l’omicidio di Giulia Rusconi, sua compagna di studi alla Sapienza

La notizia, che passa inosservata ai più, ravviva sensazioni e ricordi mai sopiti di Riccardo, che di Giulia Rusconi era infatuato o forse innamorato “sul serio”.

La medesima notizia giunge anche alle orecchie di Gaia, capo redattore di “Tutto Giallo”, che intuisce ed intravede la possibilità di ricavarne una “storia” da prima pagina tra sangue e mistero. L’intuizione si rivela ben presto concreta e da prima pagina quando  Morelli rimane vittima di una morte, apparentemente inaspettata ma totalmente sospetta.

La disgrazia di Morelli è l’evento che dà a Gaia l’incipit che aspettava da tempo, per raggiungere un duplice obiettivo: ottenere uno scoop per il suo periodico e lanciare il suo giornalista approssimativo, ma promettente, Riccardo verso una carriera con gli “attributi”.

Da prima Magris tentenna, tra l’impaurito e il dubbioso, sull’incarico datogli, poi accetta non fosse altro per stare un po’ più vicino alla sorella di Giulia, Miranda, che così tanto gliela ricorda e con cui forse, in cuor suo, spera di ricomporre e magari continuare un discorso lasciato incompiuto. Ma Miranda non è Giulia, e Riccardo non è più quello studentello acerbo.

Tra atti di coraggio in difesa di una extracomunitaria apparentemente sfruttata, lo “zio” Italo, che ha tutte le caratteristiche del “romano de Roma”, e il commissario De Luca, che lo ritiene un curioso “scomodo” sia intorno alla famiglia Rusconi che nelle indagini sulla morte di Morelli, il protagonista si barcamena prima goffamente e poi sempre con maggiore spirito investigativo nella vicenda, che piano piano perde quella nebbia che l’ha avvolta per dieci anni.

La coscienza investigativo – giornalistica di Riccardo, infatti, sarà in grado prima impercettibilmente, poi sempre con maggior consistenza di dipanare il gomito aggrovigliato degli indizi raccolti, che ribalteranno più volte il quadro d’indagine fino a lasciare definitivamente spazio a una nuova soluzione, ma sarà poi davvero quella definitiva?

LEGGI ANCHE:  Buonvino e il caso del bambino scomparso | Walter Veltroni

Critica

Giulio Perrone, fondatore dell’omonima casa editrice, ci propone una storia intrigante che mescola noir e thriller con echi di stile anglosassone, dando un sapore nuovo a una storia che avrebbe potuto altrimenti apparire poco moderna noiosa alla lettura.

La trama lineare, come il linguaggio, evidenzia una capacità acerba, ma promettente di narratore che sa pungolare il lettore nella sua curiosità e nella capacità di trovare davvero e da solo l’assassino. Una abilità stilistica che aiuta e consolida una fluidità di parola, necessaria per concedere al lettore l’illusione di essere in grado di delineare una soluzione “possibile” e certa sull’omicidio, sino a ribaltarla d’improvviso e inaspettatamente.

La formula, così confezionata, crea un intreccio equilibrato, incalzante e libero dove deduzioni, indizi e prove si innestano senza stonare nella trama che, in un quadro analitico quasi personalizzato, inserisce il lettore come parte integrante, dando quello spessore soggettivo/oggettivo tipico del genere.

L’ambientazione romana è riuscita e si rivela essere lo sfondo ideale, capace di dare, senza imporsi, il giusto spessore agli spazi in cui si muovono i personaggi.

L’omicidio di Giulia Rusconi è centrale ed essenziale alla storia, anche se è già avvenuto. La sua dinamica incerta come il movente è il puntello su cui si snoda l’intera vicenda. La sua soluzione, anche se postuma, è evidentemente connessa a doppio filo (quasi in simbiosi) al vivere di Riccardo Magris, non tanto per il nesso violento, ma per quello  sentimentale. L’autore lo sa e consapevolmente usa l’atto violento verso la donna, come cardine di un sentire capace di catalizzare molteplici aspetti, non solo violenti, ma anche di relazione ed emotivi, poiché ha modificato vite e rapporti del vivere come , ad esempio, il rapporto tra la madre e sorella di Giulia oppure l’evidente l’involontà di vivere del protagonista, che, forse proprio per questo, appare da subito simpatico, calamita empatica impercettibile per il lettore.

Partendo da questo presupposto, la narrazione si dirige non solo verso lo smascheramento del vero assassino, ma anche e ugualmente alla comprensione del legami tra personaggi e protagonista, con l’intento di tracciare con nettezza i momenti salienti della crescita di quest’ultimo che passerà da uno stallo decennale dell’essere ad adulto, abile e deduttore di segreti.

Le tracce inevitabilmente portano alla verità e si rivelano prima sconnesse, poi perfette tessere di un puzzle che come immagine finale ha il volto dell’assassino. Il giallo di Giulio Perrone, nella sua primordialità, riesce a soddisfare palati più o meno esigenti del genere, riuscendo a mettere alla prova abilità investigative che solo alla fine potranno dire davvero capaci di rivelare “l’esatto contrario” di una verità apparente.

Autore: Marzia Perini

Scrivere, leggere due aspetti palesi di un'unica passione: la letteratura. Alterno scrittura originale (racconti, poesie, resoconti letterari) a recensioni librarie. Completano il quadro personale altre due passioni più "movimentate" , ma che si intrecciano e completano le precedenti: la fotografia con mostre dedicate a Roma Bergamo e Venezia e i viaggi (solidali e non). Sono Accredited Press al festival di Pordenonelegge dal 2015.

Condividi Questo Post Su