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Millenium IV: continua la saga di Stieg Larsson

millenium IVTornare a raccontare le vicende di Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist a dieci anni dal loro primo incontro, fa un po’ strano anche perchè a parlarne questa volta non è Stieg Larsson. Quella che sembrava una trilogia conclusa, in realtà era un progetto che prevedeva una serie di dieci volumi. E ciò trapela fortemente dalla fine del terzo capitolo di Millenium (La regina dei castelli di carta): la conclusione aveva lasciato un po’ di amaro in bocca. Mikael, in questa nuova avventura che porta il nome di Quello che non uccide” e firmata David Lagercrantz, viene questa volta contattato da un informatico, tale Frans Balder: un vero genio che cattura subito il suo interesse, non tanto per le sue doti ma perchè è in contatto con Lisbeth, che è sparita al suo solito senza lasciare tracce lasciando un forte vuoto nella vita di Mikael. “Coppia vincente non si cambia!”. Così recita un proverbio, ma questa volta l’accoppiata risulta un po’ forzata. A primo impatto, come prima differenza sostanziale con i primi tre capitoli larssoniani è la mole: le dimensioni si sono notevolmente ridotte (soprattutto rispetto a “La regina dei castelli di carta” che contava 857 meravigliose pagine). Anche l’illustrazione di ALE+ALE in copertina mette un freno al passato, facendoci intendere che davvero la musica è cambiata. Credo che lo spirito giusto per leggere Millenium IV sia quello di non ricercare ad ogni costo Larsson tra le righe (anche se le fondamenta è stato lui stesso a gettarle) anche se ad essere sincera, mi manca il suo stile. Mikael e Lisbeth hanno perso la loro particolarità di essere unici; sembrano diventati… “comuni”, e ciò è davvero un peccato. Di sicuro Lagercrantz ha conservato la tendenza a inserire una quantità eccessiva di personaggi secondari coi nomi improbabili e impossibili da ricordare tutti, che inevitabilmente rallentano lo scorrere della storia. Un’altra caratteristica larssoniana che Lagercrantz riprende dal compianto autore, è il finale affrettato. Anche durante la lettura dei primi tre capitoli della saga, era una cosa che mi irritava: capitoli e capitoli per prepararci a legger un finale col botto e invece poi la storia si concludeva in una manciata di pagine. Sicuramente Quello che non uccide può essere letto indipendentemente dalla passata trilogia (anzi, invidio quasi chi lo farà) perchè è come se si ricominciasse daccapo. Ovviamente i riferimenti al passato ci sono, ma non ne precludono la conoscenza, anche perchè Mikael riporta alla luce trascorsi dettagli. Non mancano neanche momenti di suspance e adrenalina, e neanche di noia: come detto prima, i personaggi secondari hanno il doppio ruolo di chiarire situazioni ma anche di appesantire il racconto. Non sono rimasta molto entusiasta da questo libro. Mi rendo conto della pressione subita da Lagercrantz: l’eredità e la responsabilità affidatagli dal padre e dal fratello di Larsson dev’essere stata un bel peso da portare. Decisamente una scelta coraggiosa da fare, visto che a livello planetario era atteso il quarto volume (uscito in contemporanea mondiale il 27 Agosto per Marsilio Editore). Fossi in voi una possibilità però gliela darei. Tutto sommato è un libro piacevole e che scorre…se non avete troppe aspettative.

Autore: Samanta Di Giorgio

Originaria di un paesino della Basilicata. Ho scoperto il piacere della lettura tardi e, combattuta tra cartaceo e digitale, amo i romanzi rosa da batticuore, i thriller che mozzano il fiato, gli horror che tolgono il sonno, i fantasy e le graphic novel che mi risvegliano la creatività, e i classici, che reputo indispensabili.

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