Saffo di Gianluca Paolisso Saffo di Gianluca Paolisso

Saffo di Gianluca Paolisso | Edizioni di Karta

"Saffo"

“Saffo”
Gianluca Paolisso

Già da qualche anno gira tra i blog letterari il nome di Gianluca Paolisso: giovane (22 anni) attore di arte drammatica, scrittore, già dagli anni del liceo e con grandi apprezzamenti della critica, autore di Saffo.

Con estrema dolcezza e cultura, con un linguaggio ricercato e appropriato, all’epoca e al luogo della sua storia, ci porta nel Tiaso di Saffo a Mitilene e ci racconta una parte della storia della poetessa greca da tutti riconosciuta come la più grande esperta d’amore. Eros, che “non è un dio ma un demone”, non le nasconde alcun segreto e così cercherà di introdurre le fanciulle al suo cospetto preparandole al matrimonio e a quello che è il compito più grande di una donna: generare la vita. Lei stessa però non sarà immune dal potere del potente Eros che spiegherà le ali su di lei “condannandola” per tutta la vita.

Di Saffo non sappiamo praticamente nulla, tutto ciò che abbiamo sono le sue poesie e leggendole possiamo solo ricomporre alcuni tasselli della sua esistenza. Dietro il lavoro di Gianluca Paolisso c’è proprio questo: una ricostruzione secondo le parole della somma poetessa. Colpisce molto che un ragazzo della sua età (non me ne voglia l’autore se sottolineo come egli sia molto giovane) oggi abbia voluto approfondire così tanto la vita di una donna vissuta secoli or sono. Colpisce anche come nel mondo dei social network, delle abbreviazioni e delle contrazioni estreme ci sia qualcuno che scelga uno stile aulico, pulito, romantico per il quale ogni parola è ricercata con attenzione. Ho sempre sostenuto che la lingua italiana sia completa e affascinante. Ho trovato in Paolisso la conferma delle mie teorie. L’armonia e la naturalezza con le quali affronta gli amori “saffici”, appunto, sono senza eguali. Non c’è nulla di sgraziato o fuori luogo, ci si abbandona alla sua passione, si sente il suo dolore e si spera con lei che tutto ciò che accada possa renderla felice. C’è della maestria da parte di Paolisso, non ho dubbi.

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Il romanzo è suddiviso in numerosi capitoletti, con continuità di argomenti ma non necessariamente temporale. Non nascondo che inizialmente la strutturazione mi aveva lasciato perplessa: sembrava quasi che non si sapesse mettere insieme una storia armonica. Alla fine della lettura però trovato fosse una scelta vincente: la vita di tutti noi è fatta di tanti episodi, non legati necessariamente gli uni agli altri, ma che hanno fatto di noi quello che siamo. Credo che si possa dire la stessa cosa in questo caso: Saffo è Saffo per tutto ciò che le è accaduto, per la gente che ha incontrato, per le passioni che ha vissuto. Tutto ciò che non è stato detto, non era necessario. Spero invece Paolisso ci racconti presto qualcos’altro.

Vi lascio con due versi della poetessa, il resto potrete trovarlo in Saffo edito da Edizioni di Karta (in solo formato elettronico).

“Ahimè, è terribile ciò che proviamo,

o Saffo: ti lascio, non per mio volere”.

E a lei io rispondevo:

“Va’ pure contenta, e di me

serba il ricordo: tu sai quanto t’amavo.

Se non lo sai, ti voglio

ricordare…

cose belle noi godevamo.

Molte corone di viole,

di rose e di crochi insieme

cingevi al capo, accanto a me,

e intorno al collo morbido

molte collane intrecciate,

fatte di fiori.

E tutto il corpo ti ungevi

di unguento profumato…”

GIANLUCA PAOLISSO RACCONTA SAFFO

Autore: Egidia Lentini

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