Silvia Pattarini: Biglietto di terza classe Silvia Pattarini: Biglietto di terza classe

Biglietto di terza classe di Silvia Pattarini

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L’opera prima di Silvia Pattarini

Biglietto di terza classe è la storia di Lina, una ragazza ventenne, che agli inizi del secolo scorso decide di tentare la fortuna e andare in America, sperando di trovare là qualche opportunità in più.

La vita di Lina non è stata facile fino a quel momento ma, grazie alla sua determinazione, non si è mai lasciata abbattere dalle avversità: questa dote le sarà utilissima nella sua nuova vita a New York. L’America che sognava Lina è quella che aveva conosciuto tramite le lettere di sua sorella Emilia, che per far star tranquilli gli anziani genitori raccontava di una vita molto più semplice rispetto a quella che aveva lasciato in Italia. Lina pensava di aver passato il peggio sul bastimento che da Genova l’ha portata fino ad Ellis Island, con un vero e proprio viaggio della speranza e della disperazione. Lina nel suo piccolo paese in provincia di Piacenza era abituata ad una vita povera, ma a New York scopre sulla sua pelle cosa significhi vivere senza diritti ed essere sfruttati giorno dopo giorno.

New York però è anche una terra di grandi opportunità, dove perdere un lavoro è frequentissimo ma facilmente si riesce a trovarne un altro, e dove Lina troverà il grande amore.

Fin dalle prime pagine del libro, quando viene ritrovato il biglietto di terza classe che dà il titolo al libro, sappiamo che Lina tornerà in Italia ma solo alla fine scopriremo che cosa la porterà a rientrare e con chi!

Quello che colpisce in questo libro è il carattere forte ed indipendente di Lina, una ragazza che più di cento anni fa decide di cambiare vita passando da un paesino sperduto nella pianura Padana alla grande metropoli americana e lo fa da sola. Biglietto di terza classe è un libro declinato al femminile ma non è un libro rosa perché l’amore è solo uno dei tanti aspetti della nuova vita di Lina.

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Il libro verrà sicuramente apprezzato da chi ama i romanzi storici perché tutto il viaggio di Lina è ricco di particolari e dettagli su quella che poteva essere la vita di un’emigrata italiana a New York.

Chi invece preferisce un tipo di romanzo più movimentato dovrà tenere duro lungo tutto il viaggio fino a New York perché da questo momento la vita di Lina e il suo racconto acquistano molto più ritmo.

Biglietto di terza classe è l’opera prima di Silvia Pattarini ed è disponibile in versione cartacea al prezzo di €15,00, ma sul sito la bandadelbook lo si può trovare scontato a €12,75, e in ebook a €7,99.

Per rimanere sempre aggiornati su tutte le novità legate a questo libro non dimenticate di mettere mi piace sulla sua pagina facebook e di leggere la nostra intervista all’autrice!

SILVIA PATTARINI RACCONTA “BIGLIETTO DI TERZA CLASSE”

Autore: Federica Zucca

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1 Commento

  1. “Biglietto di terza classe”, di Silvia Pattarini.
    Cosa c’è di più minuscolo di un ricordo?
    Può aleggiare invisibile in un profumo, affacciarsi dalla cornice di una fotografia o rimanere per anni in fondo a un cassetto, nell’improbabile forma di un biglietto d’imbarco.
    Ed è stupefacente constatare come un qualcosa di così piccolo possa comprendere tanto in sé; un’incredibile mole di eventi, traversie, sensazioni. E sofferenze.
    È proprio a partire un minuscolo foglietto rinvenuto a casa di un’anziana parente che l’autrice di questo racconto si cimenta nel ricostruire – seppure in versione blandamente romanzata – le vicissitudini di una sua antenata: Lina, figlia di agricoltori, nata negli avari anni che precedettero la Grande Guerra.
    Quella che ha inizio come una vicenda strettamente personale – la giovane protagonista costretta a emigrare oltreoceano – assume ben presto un contorno assai più ampio. Diviene la collettiva epopea di un intero popolo identificabile non dal paese d’origine, dalle proprie usanze e tradizioni, ma dalla comune necessità di fuggire dalla miseria.
    È così che la storia di Lina va a innestarsi in quello che è stato un fenomeno di enormi proporzioni. I confini fra il personale e il collettivo sbiadiscono, rivelando al lettore gli aspetti più oscuri e inquietanti di quello che qualcuno definì “sogno americano”.
    Gli anni sono passati, i sogni sono infranti e la realtà non fa sconti a nessuno.
    Restano però i ricordi di ciò che è stato, per chi è capace di trarne insegnamento.

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