Intervista a Daniel J. Morganti Intervista a Daniel J. Morganti

Daniel J. Morganti

Daniel J. Morganti

Daniel J. Morganti

“Tre fratelli, tre modi di essere completamente diversi; tre ragazzi che stanno costruendo il loro futuro. Una vita tranquilla, serena o almeno lo era fino a quel giorno… Un incidente e tutto cambia. Davvero tutto. Viene a mancare non solo la sicurezza economica (la loro eredità è fatta solo di debiti) ma anche la fiducia.” 

Egidia Lentini

La recensione di Noi, piccoli tasselli dell’universo.

 

INTERVISTA

DANIEL J. MORGANTI

È davvero impossibile trovare informazioni sul suo conto: vuole svelarci chi si nasconde dietro Daniel J. Morganti?

Beh, in un certo senso sono molto più appariscente di quanto non si pensi: la copertina del libro è stata creata a partire da una mia foto di qualche anno fa,  quindi chi mi conosceva quando ero ragazzo non farà fatica a individuarmi… Un altro piccolo indizio: ho sempre vissuto a Torino e lavorato per aziende nazionali e multinazionali, nel campo informatico.

Non è usuale trovare in uno stesso lavoro prosa e poesia. Mi dica, è nata prima la poesia, vero?

No, durante la scrittura del romanzo, in alcuni momenti, ho percepito in me una particolare ispirazione, una sensazione irrazionale ma palpabile, dalla quale ho tratto lo spunto per comporre le poesie che arricchiscono il testo. Volevo, in particolare, dare al lettore un segno tangibile della profonda sensibilità dei protagonisti. Spero di esserci riuscito… alcune delle poesie, a distanza di tempo, continuano a emozionarmi e vorrei che anche nel lettore stimolassero una sensazione forte, un coinvolgimento in grado, per un attimo, di portarlo al di là della realtà, nel regno del sentimento puro. La maggiore difficoltà è stata creare questi piccoli angoli di poesia con stili diversi, associati a ciascuno dei personaggi che presentano, per loro natura, caratteri e personalità differenti.

Soprattutto all’inizio, si tende a inserire cenni autobiografici nella storia. Qual è il personaggio che le somiglia di più e perché?

Nella storia non ci sono elementi autobiografici; la trama e lo sviluppo del racconto sono frutto della mia fantasia. Naturalmente nessuno di noi vive sotto una campana di vetro, per cui, senza dubbio, ho subito delle influenze ma, in questo caso, dall’interno, inconsciamente. Il personaggio che più mi somiglia è Fabio: lineare, controllato, metodico ma anche capace di improvvisazioni e creatività, pur nel suo essere una persona razionale. Non a caso ho inserito, come immagine di Fabio, quella della copertina.

Ho apprezzato molto il suo libro e sono quindi contenta che abbia scelto di procedere alla pubblicazione. Cosa le ha fatto decidere in questo senso? Che cosa, in particolare, le ha fatto credere fino in fondo nel suo lavoro e nel fatto che sarebbe piaciuto anche ad altri?

Il testo non nasce in quest’ultimo periodo; la stesura della prima versione risale a circa tre anni fa, dopo di che ho pensato per molto tempo se avesse senso pubblicarlo e, nel caso, in quale forma. Sono stato a lungo incerto: che possibilità può avere di essere apprezzato un autore esordiente, sconosciuto a tutti, senza sponsor né campagne di marketing? La risposta, alla fine, è stata semplice e ovvia: anche se il mio libro sarà letto (e spero gradito) anche da un solo lettore avrò raggiunto il mio scopo: “indurre emozione” in qualcuno. Questo non toglie che, senza falsa modestia, sia convinto che alcune caratteristiche del testo (le poesie, la narrazione tripartita, gli spunti ironici) lo rendano, per alcuni aspetti, particolare e interessante e quindi, alla fine della lettura, si possa pensare: “Ne è valsa la pena.”

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Ha già qualche altro lavoro in cantiere? Di cosa parlerà la prossima storia?

Devo pensarci… Nel cassetto giace da qualche anno un testo “noir”, un giallo molto diverso dal romanzo che ho pubblicato; non lo valuto adeguato alla diffusione, allo stato attuale, però potrei metterci mano. Questa è la prima opzione, la seconda… per ora non esiste; osserverò il mondo, “assorbirò” gesti, voci, espressioni dalla realtà che mi circonda e, mettendoci un po’ di fantasia, scriverò qualcos’altro, magari ambientato nella mia città, Torino.

I suoi personaggi si trovano a dover prendere in mano la loro vita e a condurla là dove deve andare. Ma è ambientata negli anni Novanta quando ci si poteva arrangiare molto più facilmente. In un momento di crisi come quello odierno, che consiglio darebbe a un ragazzo che deve diventare adulto?

Il romanzo è ambientato negli anni Novanta per  una precisa scelta che ho compiuto nello sviluppo del racconto, ma riconosco che la sua osservazione è corretta: in quel periodo c’erano meno “opzioni possibili” (niente internet, telefonini, smartphone ecc.), la vita era più semplice e un ragazzo poteva, con meno difficoltà, compiere scelte difficili ma molto più agevoli e con buone possibilità di successo.

Nel mondo di oggi abbiamo la possibilità di accedere a tutto (con un click), ma proprio questa enorme disponibilità di dati/informazioni/contenuti ci condiziona e spesso non raggiungiamo nulla, proprio perché non riusciamo a scegliere. Che consiglio dare quindi? Eccolo: ragazzi, cercate sempre di avere ben chiari i princìpi ispiratori della vostra vita e non fatevi stordire dall’infinità di scelte che il mondo vi offre; tenere ben ferma la barra della vostra vita; valutate, filtrate, selezionate quello su cui concentrarvi e, soprattutto, abbiate sempre una grande fiducia nelle vostre capacità. Senza di essa qualsiasi traguardo vi sarebbe precluso, e anche nei momenti di difficoltà, quando tutto sembrerà andare storto e le delusioni supereranno le soddisfazioni, fermatevi a guardare il cielo, apprezzate la bellezza della vita “a prescindere” e cercate la vostra stella; sarà lei che vi aiuterà a trovare la via, quella che sarà, per ognuno di voi, la Strada Maestra.

Il libro di Daniel J. Morganti è online

Lo trovate in formato e-Book su laFeltrinelli.it (€ 1,99) e sulle principali piattaforme di e-commerce.

 

Autore: Egidia Lentini

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