Intervista a Paolo Mormile, autore de "Dizionario dell'alcol - Ricordi oziosi di un padre separato" Intervista a Paolo Mormile, autore de "Dizionario dell'alcol - Ricordi oziosi di un padre separato"

Intervista a Paolo Mormile, autore de “Dizionario dell’alcol – Ricordi oziosi di un padre separato”

Dizionario

Paolo Mormile è nato a Napoli nell’aprile del 1969, vive e lavora a Roma e ha due figli. Ha collaborato con la e-zine toscana WRITERS. In questa intervista ci parla del suo Dizionario dell’alcol – Ricordi oziosi di un padre separato

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Una pletora di racconti, brevi e meno brevi, di esperienze passate,c ontrapposti alla faticosa quotidianità di quel periodo: concerti, viaggi, donne, cibo, calcio, serate con gli amici. Elencati in ordine alfabetico, tali racconti hanno un solo filo conduttore, l’alcol, di cui il libro vuole anche essere un breviario.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Come per tanti l’amore per la scrittura nasce dall’amore per la lettura. Ho cominciato a leggere da piccolo, grazie a mio padre, e non ho più smesso. Una decina d’anni fa ho pensato di provarci, e ora, dopo aver pubblicato il libro di cui si parla, ne ho pronto un altro, il cui titolo (provvisorio) è “Intelligente ma svogliato – Manuale di resistenza quotidiana”.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Circa tre anni. Avevo scritto diverse cose ma non sapevo come legarle tra loro. La parte più difficile è stata questa, e mi ci sono spremuto le meningi per settimane ,poi mi sono ricordato di aver letto un libro dal titolo “Dizionario del diavolo”,di Ambrose Bierce,e ho fatto due più due. Non esiste ambiente dove scrivo, lo faccio dovunque, in metro, alla posta, dal dottore.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Non saprei, certo il mio stile è molto influenzato da “veristi sporchi” come Hank Bukowski e H.S. Thompson, ma anche da Flaiano e da umoristi come Wodehouse, Severgnini e altri. Ciò che ne è uscito fuori è quindi qualcosa di molto “bukowskiano”, ma anche divertente.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Frank Zappa, qualsiasi cosa.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ragazzi che dirvi, solo che ho vissuto (mi sono sposato a 40 anni per separarmi qualche anno dopo) e che ho buona memoria. Avevo molto da scrivere, quindi, e soprattutto da descrivere.

Autore: Redazione

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