Intervista a Rosa Cafiero, autrice de "Racconti sparsi (ove tutto è plausibile...)" Intervista a Rosa Cafiero, autrice de "Racconti sparsi (ove tutto è plausibile...)"

Intervista a Rosa Cafiero, autrice de “Racconti sparsi (ove tutto è plausibile…)””

Rosa Cafiero, per sua ammissione, è un’estrosa signora di 58 anni, avvocato. La sua più grande ambizione è quella di vagare, senza rimorso alcuno, tra la poltrona ed il letto, con tappe intermedie e frequenti in cucina. Tanto, a risposta dei frequenti interrogativi che la stessa si pone con crescente angoscia: ”Chi sono?Dove vado?” Ma, visto quanto sopra, le risposte non tarderanno ad arrivare…

Parliamo subito del tuo ultimo libro, Racconti sparsi (ove tutto è plausibile…). Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Racconti sparsi è un insieme di raccontini biografici, scritti in più epoche della mia grama, ma forse divertente per gli altri, esistenza.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho sempre amato scrivere, sin da ragazza. All’inizio, mi infervoravo, presa dal sacro fuoco della narrativa, già vedendomi seduta accanto ai grandi della letteratura…tale convincimento sfiorò la paranoia quando iniziai a pensare di risolvere i miei numerosi problemi economici vendendo i miei racconti…

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Da ragazza ho iniziato a scrivere raccontini di fatti realmente accaduti e bastava un nonnulla a scatenare la mia immaginazione ed il mio cervello contorto. D’altronde, la mia famiglia mi ha, inconsapevolmente, offerto molti spunti di riflessione filosofica…

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Sicuramente l’autore che sento vicino e cui spero di somigliare è Jerome K. Jerome. Il suo libro “Tre uomini in barca”, intriso di comicità unita al dramma degli accadimenti quotidiani, somiglia ad alcuni dei miei raccontini (a detta anche di alcuni, tassativamente anonimi).

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Non c’e che l’imbarazzo della scelta: colonne sonore dei film di Fantozzi, di Pierino, del Gladiatore, il De Prufundis …

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

So che penserete che voglio convincervi a comprare il mio libro e, pertanto, non lo farò. Ma sappiate che, nella mia magnanimità, il mio intento è che voi, leggendo il mio libro, facciate l’esatto opposto di quanto descritto. Tanto basterà a salvarvi

Autore: Redazione

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