Intervista a Piero Didio, autore de "L'ultimo priore" Intervista a Piero Didio, autore de "L'ultimo priore"

Intervista a Piero Didio, autore de “L’ultimo priore”

L'ultimo Priore

Piero Didio ha 59 anni ed è laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Bari. Vive e lavora a Montescaglioso, una cittadina a 15 Km da Matera. Ha svolto per trent’anni la professione di consulente aziendale. Attualmente si dedica a gestire un centro linguistico aperto insieme alla moglie e al figlio. Ama la lettura, preferisce i classici, e la buona musica, dalla classica al rock. In questa intervista ci parla del suo L’ultimo priore

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

È un romanzo storico ambientato a fine 1200 tra Palestrina (RM) e Roma. Una potente confraternita si muove attraverso le vicende di Celestino V (che si dimette dopo cinque mesi dalla sua elezione) e il suo successore Bonifacio VIII che lo fa arrestare e forse uccidere. La confraternita indaga. Vicende e personaggi storici si intrecciano a una trama narrativa avvincente.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho cominciato a scrivere all’età di 53 anni. Il mio primo romanzo (I tuoni di Monte Cupo) è scaturito dalla mia intenzione di scrivere un saggio di storia economica, dato che sono laureato in Economia e Commercio. Mentre analizzavo dati economici del XIX secolo mi venivano in mente delle storie che scrivevo in un foglio word a parte. Alla fine mi sono trovato ad avere scritto un romanzo.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

L’ultimo priore l’ho scritto in tre anni perché il periodo e i personaggi storici piuttosto controversi, tra i quali Bonifacio VIII, hanno richiesto un lavoro di ricerca particolarmente accurato e quindi lungo. Io scrivo esclusivamente di sera e nel mio Studio. Preferisco la sera perché mi dà un maggior senso di raccoglimento e per lo stesso motivo preferisco l’autunno e l’inverno.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Roberto Venturini - L'anno che a Roma fu due volte Natale

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

In realtà non penso di ispirarmi ad alcun autore, né contemporaneo né del passato. È indubbio che le mie letture, però, hanno sicuramente influenzato il mio stile, ma non c’è nessun autore al quale mi sono volontariamente ispirato. I miei lettori invece, a seconda del libro, mi hanno avvicinato a Verga o Eco. Ovvio che si tratta di una spudorata bestemmia.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Senza alcun dubbio Carmina Burana di Carl Orff.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Preferirei far parlare i miei libri: I TUONI DI MONTE CUPO; MAGNIFICAT; L’ULTIMO PRIORE; PENSIERI E PAROLE. Quest’ultimo è una raccolta di racconti.

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su