Intervista a Massimiliano Degli Esposti, autore de "I bravi amici" Intervista a Massimiliano Degli Esposti, autore de "I bravi amici"

Intervista a Massimiliano Degli Esposti, autore de “I bravi amici”

L’intervista di oggi è per Massimiliano Degli Esposti, 49 anni e, come ci racconta, attualmente disoccupato dopo aver passato gli ultimi 17 anni nel mondo delle compagnie aeree. Vive a Ostia insieme ai suoi due gatti, Monet e Matisse, ma niente vita da scrittore maledetto.

Ama leggere, il cinema, il calcio e le serie tv. Ah e sogna di diventare uno scrittore.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca

Il mio libro di esordio si intitola I bravi amici ed è la storia di un’amicizia tra tre ragazzi, Daniele, Stefano ed Alessio che, vent’anni prima di quando si svolgono i fatti descritti nella trama, vedono le loro vite sconvolte da un accadimento che costerà a Daniele una condanna al carcere. Uscito di galera, Daniele tornerà a cercare i suoi due amici per proporgli un patto. La vita di tutti e tre nasconde però un segreto che li condurrà, inevitabilmente, al colpo di scena finale.  

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

L’amore per la scrittura nasce sin dall’adolescenza, quando non esisteva nessuno dei moderni strumenti di scrittura ed erano un quaderno ed una penna tutto ciò che avevo per poter dare sfogo alla mia fantasia, ma mi è sempre mancata la determinazione a concludere i miei lavori. Almeno fino all’autopubblicazione de I bravi amici, il mio racconto d’esordio.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Più o meno ho impiegato un paio di mesi. Non ho uno schema fisso per scrivere, niente orari o un determinato tempo da dedicare alla scrittura, scrivo quando ho l’ispirazione, quando mi sento bene con ne stesso, anche se devo ammettere che preferisco scrivere al buio, nel silenzio, solo io ed il cursore che scorre sul monitor del portatile. A volte nemmeno mi rendo conto di quanto tempo sia passato e più di una volta ho saltato la cena tanto ero assorto nel dare vita ai miei personaggi.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Filippo Tofani, autore di “Da qualche parte in Toscana”

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mamma mia che domandona! I miei autori preferiti sono Follet e McCarthy, ma non mi sogno nemmeno lontanamente di poter anche solo aspirare ad arrivare ad un decimo del loro livello. Il racconto invece, vuoi per l’inflessione romanesca che utilizzo nei dialoghi, vuoi perché è ambientato a Roma, ha risentito un po’ dell’influenza esercitata dai romanzi di De Cataldo.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Ammetto che ci ho pensato spesso. Io amo ogni genere di musica e non ho un gruppo od un cantante preferito da scegliere come colonna sonora, però se penso a come si svolge la trama ed al finale, allora dico My Immortal degli Evanescence.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

I cassetti sono luoghi tristi in cui far morire i sogni. Apriteli e credete in voi stessi.

 

Autore: redazione

Condividi Questo Post Su

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *