Intervista a Sonia Carboncini, autrice de "Le farfalle di Kerguélen" Intervista a Sonia Carboncini, autrice de "Le farfalle di Kerguélen"

Intervista a Sonia Carboncini, autrice de “Le farfalle di Kerguélen”

Di origini toscane, Sonia Carboncini si è laureata in filosofia a Firenze e successivamente ha ottenuto il Dottorato in Germania, dove ha insegnato e svolto ricerca per molti anni. Rientrata in Italia, si è dedicata alla scrittura, alla traduzione, alla critica. Divide il suo tempo tra la Toscana e l’isola di La Palma.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il romanzo racconta la storia di un furto di bambini durante la Transizione spagnola alla democrazia. Una bambina viene rubata appena nata alla sua vera madre e “venduta” a una famiglia benestante. Si tratta di una storia di ricerca d’identità, amicizia, maternità, resilienza, marginalità e amore per la propria terra nelle Canarie. Una storia drammatica, ma con momenti in cui si sorride.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Scrivere è da sempre il mio linguaggio, il mio modo d’esprimermi. Per molti anni l’ho fatto “tecnicamente”, occupandomi di saggistica e ricerca filosofica, ma finalmente sono passata alla narrativa vera e propria. Ho già scritto tre romanzi e ne ho pronti altri. Leggo, studio, ho un blog, recensisco i libri degli altri, mi piace navigare a vela e vivo buona parte dell’anno nelle isole Canarie.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Questa storia l’ho scritta di getto, quasi sotto dettatura, impressionata dalla storia vera di cui ero venuta a conoscenza dal racconto di amici. Vivendo nei luoghi dove si svolgono i fatti, le isole Canarie, e amandoli molto, non è stato difficile per me ricostruire le atmosfere, i colori, i suoni, gli odori. Ho compiuto anche delle ricerche storiche e d’archivio, ovviamente.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi piacciono molto Tabucchi di Sostiene Pereira e gli scrittori latino-americani in genere. Non mi ispiro a nessuno in particolare, ma amo il realismo magico, per così dire. Alcuni amici, bontà loro, hanno paragonato lo stile del mio libro a quello di Isabel Allende e addirittura a quello di Marquez… Io mi sono ispirata al racconto orale, che nelle Canarie, è la primaria fonte d’intrattenimento.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Le Canarie appartengono amministrativamente all’Europa, geograficamente all’Africa e culturalmente al Centro e Sud-America. Qui si eseguono i ritmi latini e caraibici, particolarmente la musica cubana, forse esportata lì proprio dai lavoratori del tabacco di La Palma. Sicuramente sceglierei canzoni cubane.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Se volete fare un viaggio ai confini dell’Europa, in mezzo all’Atlantico, per conoscere una terra bellissima e scoprire un crimine perpetrato nei confronti di donne innocenti da una brutale dittatura, leggete questa storia.

Autore: redazione

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