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Intervista a Nicola d’Antonio, autore de “Il Primo Viaggio Interstellare”

Il primo viaggio interstellareLaureato in Fisica, ex insegnante di Matematica e Fisica nei licei scientifici, in pensione. Attualmente Nicola d’Antonio si interessa di divulgazione scientifica (Università della Terza Età e associazioni culturali). “Il Primo Viaggio Interstellare” è il suo primo romanzo scritto ma non il suo primo libro. Ha un blog dove è possibile scarica del materiale (scientifico, poesie, racconti, ecc.).

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca

Genere fantascientifico, non spinto. Duemila persone partono per il Primo Viaggio Interstellare per raggiungere un pianeta di un altro sistema solare. L’imprevista solitudine cosmica accompagna i viaggiatori. Dopo tre anni di esplorazioni si riparte. Al ritorno, per la Terra sono passati 400 anni ma per gli astronauti solo 40 e numerose sorprese attendono chi sognava la fine dell’odissea.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Da bambino amavo raccontare storie ai miei amici. Crescendo l’esigenza di costruire un’indipendenza economica mi ha portato a laurearmi in Fisica. Ho insegnato Matematica e Fisica nei licei scientifici. Ora sono in pensione e finalmente posso creare storie. Dare sfogo alla fantasia, magari utilizzando le mie conoscenze scientifiche, è diventato un’irrinunciabile piacere.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

È il mio primo romanzo. Quattro anni. Ho scritto quattro versioni: alfa, beta, gamma e delta (che ho pubblicato). Le prime versioni erano eccessivamente elaborate, forse ancora cariche di una velata deformazione professionale. Con troppi personaggi e inutili spiegazioni didascaliche. Si è trattato soprattutto di rivedere ed eliminare, anche interi capitoli, per rendere l’opera più scorrevole.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

È difficile rispondere a questa domanda proprio perché lo stile è personale. Forse Jack London. Il mio romanzo forse è una via di mezzo tra 2001 Odissea nello spazio di A. C. Clarke e Solaris di Stanislaw. Affermazione valida tanto per giocare perché per molti aspetti il confronto non tiene affatto (anche per la grandezze delle citazioni).

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Sempre per giocare: Chiaro di luna di Beethoven.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

È una storia di tagli psicologici in ambienti planetari che si alternano agli spazi galattici. 

Autore: redazione

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