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Azrael: il Teschio è in gabbia, ma fuori uccide ancora

Azrael”, noir all’italiana edito da Marsilio (358 pagine, 18 euro).

Cristiano Barone è il Teschio. Ha terrorizzato Udine squartando ragazze. Era un ispettore di polizia, prima di venire chiuso in galera per i suoi delitti. Ma non è lui il serial killer del nuovo romanzo del giornalista pubblicista friulano. Pierluigi Porazzi, dipendente della Regione triveneta e avvocato, propone il sequel del buon esordio 2010 con “L’ombra del falco”, sempre Marsilio. Stessi personaggi, stesse atmosfere grigiastre del Nordest, un che di sanguinario, qualche momento pulp. 

Dietro le sbarre, continuando a professarsi innocente, Barone si fa rispettare con un atteggiamento violento, prevenendo chi potrebbe rendere il carcere un posto tremendo per un poliziotto. Dopo averlo assicurato alla giustizia, Alex Nero ha dato le dimissioni dalla Polizia e vive in Slovenia, cercando di dimenticare che il Teschio gli ha ucciso moglie e figlia.

Un nuovo omicidio sta confermando l’insistente linea difensiva. In giro nella pianura udinese c’è chi continua a rapire e uccidere giovani donne. Che non sia Barone il criminale seriale che nasconde il volto con la maschera di un cranio?

Non sono solo ragazze a caso a sparire. Tocca anche a due della ex squadra di Alex, Giorgio e Barbara. Sequestrati, legati. E per lei è ancora peggio, come si può immaginare. È donna.

L’Udine di Porazzi è una città sempre più imbastardita da conflitti etnici. A qualcuno fanno comodo. Dagli all’immigrato, c’è una regia occulta, che sobilla la tensione xenofoba, a fini politici e non solo. C’è pure un serial bomber dell’Est europeo, assoldato per un lavoro sporco. Un potente ordigno devasta di notte un fastfood kebab in un quartiere abitato da extracomunitari, che protestano, chiedono di essere difesi, la stampa titola: Guerriglia a Udine. Esagera, almeno per ora. 

Un autunno umido e freddo ha cancellato un’estate calda e bugiarda. La provincia soffre il cambiamento climatico e la crisi economica, entrambi globali. L’atmosfera è quella di una città in guerra. Le macerie non si vedono, ma ci sono. Le armi di distruzione si chiamano disoccupazione, spread, tasse, patto di stabilità.

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Una foto stampata da un computer viene recapitata ad Alex Nero: il suo amico Giorgio è legato a una sedia. Tracce di sangue sui vestiti. L’inquadratura è fatta in modo che si colga il riflesso di una figura con la maschera di un teschio. Ora Alex guida nel traffico di Udine. Nella busta con la foto c’erano le chiavi di un  appartamento. Dentro trova il corpo di Giorgio. E viene arrestato.

Chi si comporta come il Teschio sfida tutti: cercatemi pure, non mi troverete mai, perchè non sapete dove guardare. Eppure sono sotto i vostri occhi. Si fa chiamare Azrael, l’angelo sterminatore sceso sulla terra per purificarla.

Kiko, la donna di Alex è in pericolo, anche se sembra capace di difendersi da sola. Intanto, a qualcuno i bersagli vengono indicati via mail. Da chi? Un’altra ragazza è rapita. Federica. Lavora in banca. È condotta in un luogo sicuro, legata al letto e violentata ripetutamente da un uomo che indossa una maschera. Quando le dice che è costretto a liberarla – l’ordine è arrivato perentorio sempre per posta elettronica – è sicura di venire uccisa. Non è così, è rilasciata davvero. La Polizia la soccorre. Non ci sono tracce biologiche addosso a lei. E se non fosse un uomo, il delinquente?

Arriva un’altra mail. Federica a casa si sente sicura, aspetta un agente. Apre e si accorge di aver fatto un errore fatale.

Il suo omicidio è un brutto colpo per la Questura. Ora devono lavorare sul tatuaggio che le è stato impresso sulla schiena, due numeri: 17 e 12. Capitoli e versetti della Bibbia? Azrael è un nome biblico e nella cultura islamica è raffigurato con quattro facce e quattrocento ali, il corpo ricoperto da occhi.

Sono quasi pronti, devono solo aspettare un passo falso, sperando che accada prima che abbia fatto una nuova vittima.

Intanto, arriva un’altra email.

Autore: EffeElle

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