I gusti non si discutono I gusti non si discutono

I gusti non si discutono

P_anatomia e fisiologia del cervelloDe gustibus non est disputandum, dice un famoso proverbio latino, ma voi che ne pensate? Giudicate e criticate i gusti e le preferenze delle persone che frequentate, o siete più per il “vivi e lascia vivere?”.

Spesso mi chiedo da dove nascano le preferenze di ognuno di noi. So che tutto si sviluppa nel cervello, ma vorrei davvero capire, per esempio, perché io amo terribilmente alcune cose e non ne sopporto altre, spesso senza nemmeno essermi mai confrontata con queste. Il colore rosa, ad esempio, mi fa proprio rabbrividire, ed il rosso mi mette ansia profonda. Perché? Non ricordo di aver avuto particolari traumi che mi allontanassero da queste tinte, in passato. Eppure, non rientrano assolutamente nelle mie preferenze, anzi, esattamente il contrario.

L’ambiente in cui abbiamo vissuto e viviamo, quanto ci influenza? Probabilmente anche l’educazione ricevuta fa la sua parte e, di certo, ha aiutato tutti noi a prediligere alcune cose, piuttosto che altre. E il fattore biologico, che dite, potrebbe essere importante? Siamo persone diverse, anche se fratelli e sorelle, cresciute nella stessa famiglia, con la stessa linea di comportamento e di valori. Ma abbiamo le stesse caratteristiche cerebrali. Possiamo somigliarci in alcune cose, ma la crescita, le scelte fatte, spesso anche le amicizie, percorrono binari differenti e, in modo diverso, creano i nostri gusti musicali, letterari, artistici e anche, la scelta del nostro principe azzurro. Pare che l’aspetto cognitivo sia comune a tutti gli essseri umani, ma non uguale, il modo di elaborare ed integrare le informazioni che il cervello riceve; in questo modo, decidiamo ciò che ci piace o ciò che non ci colpisce, soggettivamente.

Per quanto mi riguarda, il mio cervello decide alla velocità della luce cosa preferire. Questo, mi aiuta a non vagare mai per negozi alla ricerca di non so cosa – impazzirei -, ad essere certa di cosa voler mangiare, di che libro comprare e, anche se forse, questo è un caso da trattare a parte, di chi scegliere come amica o amico. Non so, è come se nel giro di pochi secondi, al mio cervello arrivasse una scossa. Posso capire, quando si tratta di musica, di arti visive, ma quando questa scossa viene attivata dalla semplice vista di un oggetto, mi scervello a capire il perché. Ultimamente mi è capitato di aver bisogno di un vaso da mettere in casa. Non sono andata alla ricerca in vari negozi, ma ho semplicemente aspettato che il vaso venisse a me. Durante una passaggiata, dando occhiate svogliate ad alcune vetrine, l’ho visto. È stato amore, attrazione così forte che dopo 5 minuti uscivo con il sacchetto in mano, contenta del mio acquisto. Cosa mi ha colpito? Non lo so. Mi è piaciuto è stop. Se fosse stato nero, avrei detto che il colore mi aveva indotta in tentazione, ma è argentato e quindi…

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Se per caso ci sono degli esperti che leggono questo post, chiedo a loro: cosa sono le preferenze? come si sviluppano esattamente?

Io so solo che, per fortuna, le mie sono ben delineate e non mi fanno perdere il poco tempo che ho.

Per quanto riguarda la musica, ecco una delle mie canzoni preferite. Me la sento addosso, come un vestito nero cucito su misura.

Autore: Grazia Brambilla

Grazia Brambilla nasce a Seregno – Mb – e risiede a Barlassina, piccolo paese della Brianza. Frequenta l’Istituto tecnico per il turismo e, data la sua passione per le arti figurative, decide poi si iscriversi ad un corso parauniveristario di comunicazioni visive. Ha vissuto a Cuba e frequentato l’Università di Ciudad de la Habana. Nel 2012, pubblica con Montag edizioni il suo primo romanzo dal titolo Alata che, nel giugno 2013, entra a far parte dei 10 finalisti del Premio Letterario città di Cantù. Nel settembre 2013, la poesia Umani, di cui è autrice, entra a far parte della raccolta Poesie d’amore, ediz. Penna d’Autore.

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