Intervista a Gabriella Grieco Intervista a Gabriella Grieco

Intervista a Gabriella Grieco

la morte è un'opzione accettabile

In foto: Gabriella Grieco

Dopo la recensione del suo thriller, La morte è un’opzione accettabile, intervistiamo la scrittrice emergente Gabriella Grieco. Lasciamo a lei la parola.

Come nasce il suo romanzo?

Tutto ha avuto inizio da un’immagine che mi si è presentata alla mente: un uomo solo che minaccia un poliziotto nel suo ufficio. Allora ho iniziato a chiedermi chi, e soprattutto perché, avrebbe potuto compiere un tale gesto. Giunge a questi estremi, mi sono detta, soltanto un folle o una persona con una motivazione così forte e dolorosa da farle giudicare accettabile il rischio insito nell’azione. Chi, dunque? Una madre. Io credo che solo una mamma sia capace di tale abnegazione.
Isabella è una donna testarda e determinata: nonostante la grande tragedia che l’ha colpita è irremovibile e senza indugi vuole portare a galla la verità.

Quanto c’è di lei in questo personaggio così forte e deciso?

Indubbiamente molto. La sua determinazione è la mia, la sua testardaggine anche. È difficile distrarmi dall’obiettivo che mi sono prefissa, anche se questo a volte mi è costato. Ma si è sempre trattato di un prezzo che ero disposta a pagare.

Secondo lei, quello portato in atto da Isabella è l’unico modo per reclamare giustizia?

Non è certo l’unico, né tantomeno il primo da praticare. Ma è un modo possibile. Vede, io ho sempre avuto un profondo senso della giustizia. Se c’è una cosa che mi ferisce profondamente è proprio quando questa, per un qualsiasi motivo, viene meno. E se non c’è altro sistema per ottenerla, esclusa ogni altra possibilità, il ricorso al farsi giustizia da sé per me è concepibile.

Non corre il rischio di lanciare un messaggio “negativo” e privo di fiducia nelle autorità?

Ma no, non mi prendo così sul serio! È un’opera di fantasia e in cui, comunque, l’amore di una madre prevale su ogni altro aspetto. È l’amore la spinta propulsiva.

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Qual è lei secondo la soluzione alla corruzione dei pubblici ufficiali (tema che purtroppo ricorre spesso nelle cronache non solo italiane)?

Mah, in parte forse la corruzione dipende dalla scarsa retribuzione delle forze dell’ordine, ma non sono convinta che un aumento di stipendio possa servire a contrastarla. La rettitudine è personale, non c’è prezzo con cui la si possa quantificare. Anche se nel mio romanzo faccio dire alla protagonista che il corruttore trova sempre il corruttibile, che è solo una questione di soldi, nella realtà non la penso così. Non c’è nulla che valga quanto l’integrità personale.

Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

La spinta è sempre la stessa: il piacere. Scrivere, con tutto il rituale che si accompagna all’atto (immaginare, visualizzare, raccontarsi, scrivere, correggere e rivedere) è una delle cose che più mi piace fare, da sempre.

Ha già in mente un nuovo lavoro?

Uno solo? Ne ho tanti! Il più impegnativo per il momento è un romanzo noir che ho da poco terminato di scrivere e adesso è nella fase di revisione.

Può darci una piccola anticipazione?

Con piacere. Più che la sinossi, preferisco offrirvi le primissime righe:

IL PASSO DEL RAGNO
Era la morte sotto mentite spoglie.
Era l’ombra di una vita che non era più.
L’ombra prima del ragno.
Una voce nei suoi sogni (incubi) – ***** ***, non mi lasciare –
In quello spazio vuoto, in quella sospensione del suono, si celava la sua vita di prima.
Prima.
Adesso, era ragno.

Grazie del tempo che mi dedicato.

Autore: Samanta Di Giorgio

Originaria di un paesino della Basilicata. Ho scoperto il piacere della lettura tardi e, combattuta tra cartaceo e digitale, amo i romanzi rosa da batticuore, i thriller che mozzano il fiato, gli horror che tolgono il sonno, i fantasy e le graphic novel che mi risvegliano la creatività, e i classici, che reputo indispensabili.

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