ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti | Michele Raniero ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti | Michele Raniero

ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti: Intervista a Michele Raniero

ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti, intervista a Michele Raniero

Michele Raniero

ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti è il romanzo d’esordio di Michele Raniero, Edito da Il ciliegio nella collana Pegaso sia e-book che in formato cartaceo (su ibs.it a € 13,60). Abbiamo voluto rivolgere qualche domanda al giovane autore.

EXTRAUNIONE E LA SOCIETÀ DEGLI UOMINI MORTI: UNO SCONTRO FRA MONDI E IDEALI DIFFERENTI

Michele Raniero, vuol parlare di sé ai lettori di recensionilibri.org?

Ho 22 anni e studio giurisprudenza all’università di Torino. Nel tempo libero – oltre a leggere e scrivere – gioco a tennis e calcio.

ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti è il suo romanzo d’esordio?

Si, esatto. È il primo atto di una tetralogia iniziata ormai quattro anni fa. Questo primo capitolo della saga è uscito a maggio di quest’anno e per lo stesso periodo del prossimo anno è prevista l’uscita del seguito.

Secondo il giornalista e scrittore francese Paul Brulat “Per scrivere bene, in versi come in prosa, niente eguaglia l’avere davvero qualcosa da dire”. Come nasce la volontà di scrivere una storia e di volerla condividere?

Entrambi i miei genitori sono grandi lettori, e a loro devo l’avermi “iniziato” alla lettura molto giovane, suggerendomi alcuni fra i volumi che negli anni avevano raccolto nella nostra biblioteca domestica. All’età di 15 anni avevo già avuto la fortuna di leggere qualche centinaio di romanzi, e fu quasi naturale mettermi alla prova per vedere se fossi o meno in grado di mettere su carta le storie che mi frullavano in testa. In quell’anno elaborai il mio primo libro fantasy “Rufus e il Passaggio Evocatore”, tutt’ora inedito. Quindi penso di poter dire di aver iniziato a scrivere come sfida personale e di aver continuato per puro divertimento. Scrivo perché mi fa star bene, perché mi piace stimolare la fantasia e la curiosità dei miei lettori (fossero anche solo amici o familiari), e il mio scopo è esattamente lo stesso: spero di far divertire. Penso che la lettura debba essere innanzitutto uno svago, una piacevole divagazione della nostre vite, dalla nostra routine, che ci porta ad esplorare mondi impossibili dove può capitare qualsiasi cosa, dove chiunque ha la possibilità di essere un eroe. Questo è quello che mi pongo come obiettivo: trasportare i miei lettori in un altro universo, presentargli nuovi amici o “nemici” e farli magari appassionare e, perché no?, affezionare a loro.

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Quali sono gli scrittori che apprezza?

Quando mi pongono questa domanda, rispondo sempre che devo molto a J.K. Rowling e a “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, uno dei primi romanzi che ho scoperto e che mi ha fatto innamorare dei libri. Premesso questo, adoro Wilburn Smith, Bernard Cornwell e Stephen King e, andando un più indietro negli anni, Orwell e Oscar Wilde.

EXTRAUNIONE E LA SOCIETÀ DEGLI UOMINI MORTI: FANTASY, FANTASCIENZA E DISTOPIA

Quali sono stati i suoi modelli letterari per la stesura del suo romanzo?

Racchiudere ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti in un genere unico è molto complicato. Non ho seguito alcun modello letterario durante la stesura, ma mi sono lasciato guidare dall’ispirazione, senza badare troppo a cosa stessi effettivamente scrivendo. Ha sicuramente elementi fantasy, ma non appartiene prettamente a questo genere, anzi. Al fantasy si affianca un’ossatura di fantascienza e distopia.

Autore: Mariapaola De Santis

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