La danza delle ombre, intervista a Marina Scardavi La danza delle ombre, intervista a Marina Scardavi

Marina Scardavi, autrice del romanzo La danza delle ombre

marina scardavi

Marina Scardavi

Non è facile rivolgere delle domande a Marina Scardavi, l’autrice del romanzo La danza delle ombre – Con Mohammed nel mondo degli ultimi, poiché nel suo libro esistono già risposte profonde a curiosità, dubbi e commenti riguardanti quel mondo che rimane sempre così lontano dal nostro sguardo: il mondo degli emarginati.

INTERVISTA A MARINA SCARDAVI

Il suo libro La danza delle ombre è molto bello. In quanto tempo è riuscita a scriverlo? Cosa o chi l’hanno spinta a scrivere di questa sua straordinaria esperienza nel mondo degli ultimi?

Ho impiegato due anni a scriverlo. Desideravo veramente conoscere l’anima, lo spirito di queste persone. Desideravo stabilire con loro quella che io nel libro chiamo “una magica intesa”.

Lei ha scelto di svolgere la professione di medico, ritiene che questa professione sia una vera e propria missione?

Si, ritengo che la professione medica debba essere prima di tutto una missione. Un modo non solo di potere curare il corpo ma anche l’anima.

 Quanto incide la sua fede nell’aiuto verso il prossimo?

L’incontro con gli ultimi ha rafforzato la mia fede e da lassù c’è sicuramente qualcuno che mi ama.

Quanto ritiene importante la collaborazione del suo amico Mohammed nella stesura di questo romanzo?

Mohammed ha rappresentato il mio “Virgilio”. Mi ha aiutata a conoscere la vera sofferenza, anche attraverso la sua. Le nostre ombre si sono incontrate, hanno condiviso momenti veramente speciali, unici. E da questo incontro è nato il libro.

Nel suo libro La danza delle ombre lei nomina Tesorino, può dirci se si tratta di un suo familiare?

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Tesorino è Mario, il mio compagno, a cui ho anche dedicato il libro. Quando facevo il medico per strada per la Comunità di Sant’Egidio Mario mi ha condotta per mano a conoscere questa durissima realtà. Tanto dura e violenta quanto amabile. Se tutti si soffermassero a concedere anche solo un sorriso ai poveretti che per strada chiedono una monetina la loro vita assumerebbe un aspetto meno terribile, meno amaro. La grave sofferenza di cui sono afflitti è la solitudine, il sentirsi non voluti, non amati.

Quali, secondo lei, sono i valori essenziali nella vita di ognuno?

Il volersi bene, l’amore, la fratellanza, la riconoscenza, la solidarietà. Nel Centro di accoglienza e ascolto della Associazione “La Danza delle Ombre” per i senza fissa dimora di Palermo, che io ho fondato quattro ani fa, incontriamo italiani e stranieri, cattolici e musulmani, bianchi e neri, uomini, donne e bambini. Condividono insieme sofferenza e gioia, Natale, Pasqua e compleanni. Questo avviene anche al dormitorio dove accogliamo 40 barboni, L’altro giorno un africano si è sentito male. Sono stata costretta a chiamare l’ autoambulanza Quando è arrivato il medico ha trovato una folla attorno ad Agostin. Ha chiesto di parlare oltre che con me con un amico che lo conoscesse. Tutti all’unisono hanno risposto che tutti loro erano suoi amici.

Ha altri progetti di scrittura per il prossimo futuro?

Si, sto scrivendo un altro libro. Non ho molto tempo per scriverlo. Mi sto impegnando.Non so se piacerà e verrà mai pubblicato ma ci provo.

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Autore: Susanna Polimanti

Sono nata a Foligno(PG) il 23 agosto 1956 e risiedo a Cupra Marittima(AP). Sono interprete-traduttrice. Nel 2009 ho pubblicato " 2 Cuori... una cuccia!!" con Lulu.com. Nel 2010 "Lettere mai lette" con Casa Editrice Kimerik e nel 2011 "Penne d'aquila" sempre edito dalla Kimerik.

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2 Commenti

  1. Grande la Susanna Polimanti, recensionista e intervistatrice di pregio. Un vero talento, per me. Gio’

  2. Grazie Giovanna Albi ma l’ispirazione giusta è arrivata soltanto con la lettura del romanzo di Marina Scardavi, che tocca note profonde.

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