Pasqua 2013: No alle solite sorprese, sì ai doni letterari Pasqua 2013: No alle solite sorprese, sì ai doni letterari

Buona Pasqua. Sorprese letterarie.

Una sorpresa letteraria per quest'anno

Una sorpresa letteraria per quest’anno

Assopite le meningi, addormentate i vostri sensi e preparatevi ai lunghi pranzi dei giorni di festa: anche quest’anno la Pasqua è arrivata.

Estenuanti, faticosi e folkloristici simposi parentali, ricompensati, si fa per dire, con lungimiranti e iperbolici colpi di genio che ideatori e produttori della specie “Uova di cioccolato” ci riservano ogni anno.

E così, a fine tortura culinaria, ti ritrovi intorno a un tavolo con una marea di volti e facce, note e meno note, che fai fatica a riconoscere dopo 12 ore passate insieme e due/tre cicchetti di limoncello campano d.o.c., portato in dono dalla prozia ultracentenaria originaria di Pompei. Ma tocca a te: tiri un respiro di sollievo, allenti la cintura dei pantaloni e/o tiri un po’ giù la zip della gonna, regali una timida ruga d’espressione ai 23 sopravvissuti e inizi a scartare quel maledetto uovo. Via il fiocco discreto, via quel dannatissimo nastro che ogni anno abbatte mediamente due/tre unghie, e via anche i 3 kg di carta utilizzati per racchiudere il tutto. Scegli la modalità di apertura più consona alla tua personalità, optando quasi sempre per il “colpo del samurai” e boom.

“Ma dai, che bello! C., avevo proprio bisogno di un minuscolo portachiavi di plastica a forma di canestro.” “Wow, ma come ho fatto a sopravvivere 26 anni senza il simpatico robot che sputa in un occhio a Barbie”. “E che dire del braccialetto color ittero ideato su misura per Gianluca.” Grandi cose, signori e signore, grandi cose!

È proprio in quelle frazioni di secondo che, noi lettori incalliti, rimuginiamo e riflettiamo su quei fatidici istanti. La delusione è nelle nostre mani, la fantasia dalla nostra parte, così immaginiamo quanto sarebbe bello se, per una dannatissima volta, al posto di quelle sorprese trovassimo avvolti, in un cuore di cioccolata, meravigliosi doni letterari.

Nel nostro mondo, infatti, nei 10 kg di fondente ci starebbe bene un libro formato Rabbia, di Chuck Palahniuk. Un romanzo adatto alle anime tormentate e in costante crisi esistenziale.

Fondente con nocciole, 8 kg. Carta semplice trasparente, fiocco giallo. All’interno lui, il classico dei classici. Un Pier Paolo Pasolini capace di ridare fiato e catturare con i suoi romanzi ambientati in una Roma anni ’50. Ragazzi di vita, un’opera del 1955.

Cuore al latte, 5 kg. Per i palati più delicati e romantici. Un formato più piccolo che racchiude, però, una sorpresa letteraria di tutto rispetto. Un fiocco rosso tiene stretto un libro unico nel suo genere, una raccolta romantica come poche, una storia d’amore che lascia senza fiato. Leggiadra stella. Lettere a Fanny Brawne, di Joan Keats.

Cioccolato bianco, per i più piccoli. Carta rosa e fiocco bianco. 4 kg di pura dolcezza aperti a fatica da una manina delicata. Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne pronto per catapultarli in avventure misteriose e fantastiche.

Fermiamo la nostra fantasia e decidiamo di sottoscrivere una petizione, un appello chiaro e semplice che a gran voce faremo recapitare direttamente a Willy Wonka: “Metti al bando la cazzata, la sorpresa è letterata!”

Autore: Giusy Casciaro

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