Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet

Intervista a Michele Facci | Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet

Generazione-Cloud

Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet

Michele Facci, del Centro Studi Erickson, racconta come sia essere genitori ed educatori nell’era dei cosiddetti nativi digitali.

Quando è sorta l’idea per la stesura di Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet, di cui sono autori anche Serena Valorzi e Mauro Berti, lei pensava: “Sono sicuro gli educatori abbiano ampie prospettive sulla generazione dei piccoli nativi digitali, ciò nonostante occorre mantenere alta l’attenzione?” oppure “E per aprire le loro prospettive che il nostro libro porrà una sfida educativa”?

L’idea del libro nasce dalla constatazione che la nuova sfida educativa è posta oggi agli educatori dalla società digitale. Crescere i bambini oggi è una nuova sfida che in qualche modo cambia, o stravolge, i modelli educativi tradizionali. Paradossalmente abbiamo assistito a un rovesciamento tale per cui se alcuni strumenti come la bicicletta e alcuni ambienti come la strada, vengono regolamentati dalle figure adulti, per altri strumenti come i tablet e ambienti come internet spesso è il minore che insegna ed “educa” l’adulto. Questo rovesciamento non è da intendersi come negativo, anzi, la sfida è propri quella di sfruttare questo rapporto per favorire negli adulti una maggiore competenza tecnica e a mettersi in gioco apprendendo dai minori, ma allo stesso tempo favorire nei minori quel senso critico e quella consapevolezza di pericoli e potenzialità che invece l’adulto dovrebbe trasmettere. Uno scambio educativo tra generazioni, questo è quello che vorrebbe favorire il nostro testo: fornire i giusti suggerimenti agli adulti per aiutarli in questo compito.

Capitolo settimo, Consigli pratici: «La strada del proibizionismo risulta inefficace e rischia di allontanare i giovani da una cittadinanza digitale consapevole. Gli interventi sui minori non devono essere volti alla cancellazione dei profili che hanno su internet, al divieto dell’uso del computer e dei cellulari. Il primo passo da compiere è quello di aiutarli a darsi dei limiti nell’uso dei mezzi.» Immaginiamo di non avere un’idea circa il successivo efficace passo da compiere rispetto alla convivenza dei nostri figli con le onnipresenti tecnologie. La seconda dritta quale potrebbe essere?

Di certo non vietare, ma accompagnare. Il fatto che la tecnologia sia onnipresente non deve spaventarci, ci deve spaventare l’utilizzo che a volte ne viene fatto. Il consiglio è quello di ricordare ai bambini e ai ragazzi che la rete non è poi così virtuale, anzi, che ha effetti molto concreti. A volte internet ci rende  sicuri e si pensa che si possa scrivere o pubblicare ciò che si vuole senza alcuna conseguenza, protetti dalle mura di casa. È fondamentale spiegare ai giovani la concretezza di internet, spiegare loro che si tratta di un vero e proprio ambiente, con delle regole precise, e non di un semplice mezzo.

Non è semplice tout court essere genitori di una ‘generazione cloud’, e in che misura può risultare difficile essere insegnanti? Il ruolo della scuola nell’era digitale, tuttavia, è centrale. Su questo tema si terrà presto peraltro il 2° CONVEGNO ERICKSON…

LEGGI ANCHE:  Intervista a Imelda Zeqiri, autrice de “Il vestito rosso” e “Girasoli d’Oriente”

La difficoltà degli educatori di oggi, insegnanti e genitori, è legata al fatto che spesso non si accetta la sfida, non si ci mette in gioco, si ha paura di affrontare i cambiamenti e quindi la paura prevale sul buon senso. Insegnanti che pensano di utilizzare gli stessi materiali e le stesse metodologie didattiche che venivano usate in passato non riusciranno facilmente a favorire attenzione, memoria e apprendimento nei giovani di oggi, che presentano stili di apprendimento, comunicazione e socializzazione significativamente diversi dal passato. È sufficiente però accettare questo fatto e mettersi in gioco provando a rivedere i propri modelli educativi per trovare facilmente un’ottima collaborazione dei giovani. Spesso infatti li si dipinge in modo scorretto: i ragazzi sono molto più bisognosi e alla ricerca di una guida, anche nel mondo digitale, di quanto si possa credere.

Il convegno Erickson “La scuola nell’era digitale: ​Insegnare e educare tra smartphone e tablet ha come oggetto proprio questa tematica ponendosi questi obiettivi:

Obiettivi
•  Fornire ai partecipanti una panoramica per occuparsi consapevolmente di didattica nell’Era Digitale.
• Acquisire la consapevolezza dell’impatto che le nuove tecnologie hanno sulla costruzione dell’identità, concreta e virtuale, sulla comunicazione e socializzazione di bambini e ragazzi.
•  Sapersi orientare rispetto alle potenzialità di un uso corretto delle tecnologie o agli svantaggi di un uso improprio o superficiale delle stesse.

Lei è fondatore del sito www.pericolidiinternet.it. Un progetto che ci incuriosisce molto. Ci racconti qualcosa sulle attività e i servizi promossi, in particolare sulla figura dei nonni.

In generale Erickson sta investendo molto rispetto alla tematica degli anziani, per esempio con il 5° Convegno internazionale sulla Qualità del Welfare: “La tutela degli anziani Buone pratiche e innovazioni per le situazioni di fragilità”. Il tema “nonni e nuove tecnologie” è sempre più presente in quanto anche per l’accesso ai servizi gli anziani che hanno una certa dimestichezza trovano sicuramente conveniente sfruttare le scorciatoie digitali offerte dalle pubbliche amministrazioni, come poter prenotare una visita medica online. Anche per mantenersi in contatto con i propri nipoti, magari all’estero, il web è sicuramente oggetto di grande interesse da parte dei nostri nonni. Erickson sta sviluppando diverse iniziative a favore della sensibilizzazione rispetto a questa tematica e quindi dell’incontro tra generazioni con progetti che mirano alla condivisione di esperienze diverse: per esempio, i nonni che raccontano le fiabe ai bambini, come si faceva una volta, e i bambini che fanno vedere i loro videogiochi ai nonni; nonne che fanno leggere le loro lettere d’amore spedite (e chissà se arrivate) e ragazzi che fanno vedere la tempestività e la densità di un SMS. Entrambi, con reciproci vantaggi e svantaggi.

Curiosi di scoprire qualcosa di più?

Il libro è acquistabile online sul sito laFeltrinelli.it. Affrettatevi, è scontato del 15%

Autore: Amalia L.

Condividi Questo Post Su

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *