Incastri fuorisede, il primo libro di Salvatore Viola Incastri fuorisede, il primo libro di Salvatore Viola

Incastri fuorisede: storie di studenti, farabutti e vicoli raccontate da Salvatore Viola

Incastri fuorisedeLo seguì dal grande balcone in stile fatiscente-napoletano, mentre si allontanava a passi lenti, confondendosi fino a perdersi del tutto fra i colori della grande folla liquida che allagava San Gregorio Armeno.
Anna, era questo il nome della delicata figura che, un giorno qualunque di un qualsiasi inverno partenopeo, se ne stava, gli occhi persi, col naso schiacciato sul vetro di un vecchio balcone, in un anonimo appartamento abitato da studenti, nel centro storico di Napoli.
«Mi raccomando studia!». Le aveva detto prima di andarsene. Come se fosse semplice. Come se bastasse soltanto volerlo. Ti metti comoda, apri le tue stramaledette fotocopie e studi per otto ore. E i tuoi pensieri, il traffico di sensazioni che ribollono nella tua testa, quelli dove li metti? Parcheggi per qualche ora quella 127 sgarrupata che è la tua vita e intanto ti dedichi alle “cose serie”. Come se niente fosse. Beh, non funziona proprio così…

Incastri fuorisede (su Lafeltrinelli.it a 12,60 euro) a è il primo libro di Salvatore Viola, un giornalista lucano emigrato a Milano dopo un lungo periodo di “formazione” – sostiene – tra i vicoli di Napoli. Ed Incastri fuorisede prende ispirazione, con ottime probabilità, proprio dalla sua esperienza partenopea, fortemente edulcorata da cliché a buon mercato, che se da un lato fanno sorridere gli appassionati di stereotipi, dall’altro strappano un senso di quasi malinconia a chi quella realtà da studente fuori sede l’ha vissuta davvero, seppur nella sua diversità reale rispetto al libro stesso.

La trama di Incastri fuorisede vede incrociarsi fra loro storie di ragazzi alle prese con libri – o meglio fotocopie – da studiare, feste&festini, alcool a profusione, amplessi amorosi e tocchi di fumo: niente di nuovo sotto il sole. La vita degli studenti descritti nel romanzo sembra quasi fatalista, del “passa oggi che arriva domani”, senza che si abbia un benché minimo interesse oltre quello della routine e del mero status di fuori sede. Molto più interessanti sono, invece, i personaggi che sono sullo sfondo, dal garzoncello onesto ai bulli del quartiere.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Roberto Venturini - L'anno che a Roma fu due volte Natale

Ottima la possibilità di guardare e vivere le diverse situazioni riprese dai punti di vista dei diversi interpreti di Incastri fuorisede, un tocco di originalità che permette di conoscere anche meglio i protagonisti stessi, molti dei quali solo accennati, soprattutto sotto il profilo psicologico. Altro punto a favore di Incastri fuorisede è la scrittura: liscia, fluida, che non si concede circonlocuzioni e sbavature, ma va dritta al punto.

Note sull’autore

Salvatore Viola è un giornalista lucano che attualmente vive e lavora a Milano. Amante della scrittura, dice di sé «Scrivo, dannatamente scrivo, come un forsennato scrivo…». Questa sua grande passione l’ha portato alla decisione di pubblicare Incastri fuorisede attraverso la piattaforma di self publishing di Feltrinelli Ilmiolibro.it.

Incastri Fuorisede è stato poi scelto – fra 20.000 titoli – dal Gruppo Editoriale l’Espresso come opera su cui basare la campagna pubblicitaria di Ilmiolibro.it.

Oltre alla scrittura, Viola ama la musica: compone infatti canzoni e colleziona chitarre.

Autore: Laura Landi

Sono ­ per ammissione estrema ­ lettrice compulsiva, anche se molto molto esigente. Andare in libreria mi fa sentire come Alice nel paese delle meraviglie. Il mio amore letterario segreto? Gabriel García Márquez.

Condividi Questo Post Su

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *