Il giardino delle delizie: intervista all'autrice Giacinta Caruso Il giardino delle delizie: intervista all'autrice Giacinta Caruso

Il giardino delle delizie: intervista all’autrice Giacinta Caruso

Giacinta Caruso, il suo romanzo Il giardino delle delizie, ha un titolo che non lascerebbe intuire né il genere, né la trama. È il nome di un’opera d’arte. Vuole svelare ai lettori di recensionilibri.org che significato e che collegamento ha con la storia?

Il giardino delle delizie è uno dei quadri più misteriosi della storia dell’arte, opera del grande pittore fiammingo Hieronymus Bosch, vissuto fra il XV e il XVI secolo. Per la verità, è la parte centrale di un trittico, di cui non si conosce con esattezza datazione, committente e significato. È indubbio che sia il capolavoro di Bosch. Per complessità e suggestione delle immagini che evoca, anch’io ne ho subito il fascino e ho voluto conoscere meglio colui che l’ha creato. Ma le notizie sulla vita di Bosch sono scarne, così ho rimediato con la fantasia scrivendo “Il giardino delle delizie”, un thriller ambientato a Londra. Il protagonista è l’ispettore Nicolas Hall. Al mercato del pesce, nel ventre di un merluzzo, viene trovata la testa di una donna. L’ispettore, ossessionato dal sesso, e la sua aiutante Rebecca Wenston, che lo detesta, investigando sul caso si imbatteranno in un antico manoscritto, che svela la vita segreta di Bosch.

Per la trama intricata e ben articolata si è ispirata ad un’opera in particolare? Letteraria o cinematografica?

 Nessuna ispirazione, però il cinema è la mia passione. Quando scrivo una storia, faccio un casting. Insomma, immagino quale attore e attrice potrebbero interpretarla. Per me, l’ispettore Hall ha il volto di Michael Fassbender, che manco a farlo apposta ha impersonato un sex-addicted nel controverso “Shame”. Invece la protagonista femminile, ovvero Aleyt, moglie del pittore Bosch, non può essere che la meravigliosa Isabelle Huppert.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Federico Mazzi, autore di “Note stonate di un carillon nella notte”

 Le trame dei suoi libri hanno quasi sempre un collegamento alle misteriose vite di alcuni pittori? Da quando e come è nato questo interesse?

 Amo molto i pittori fiamminghi. Di conseguenza, ho fatto ricerche sulla loro vita, scoprendo vicende che hanno stuzzicato la mia fantasia.

 Quale vita di artisti di quelle che ha approfondito l’ha affascinata maggiormente?

 Le vicissitudini umane di Rembrandt, un pittore il cui genio è indiscutibile, lasciano alquanto perplessi, soprattutto per quel che riguarda il rapporto che ebbe con le donne. Amò immensamente la prima moglie Saskia, morta giovane, ma poi per motivi d’interesse fece rinchiudere la donna che prese il suo posto e con la quale visse un periodo importante della sua vita.

 Perché consiglierebbe ai lettori Il giardino delle delizie?

Al di là dell’intreccio giallo, potrebbe essere l’occasione per scoprire lo stupefacente artista che fu Hieronymus Bosch, nonché il mondo visionario e allucinato che popola i suoi quadri. È come fare un viaggio in un museo dell’orrore di cinque secoli fa.

Autore: Mariapaola De Santis

Condividi Questo Post Su

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *